Saras, prove di dialogo tra ambientalisti e raffineria a bordo di Goletta Verde

Prove tecniche di dialogo tra ambientalisti e industriali in Sardegna: i vertici della Saras hanno incontrato questa mattina i rappresentanti dell’associazione Legambiente per capire se un punto di incontro tra la salute del territorio e le esigenze economiche e di sviluppo sia realmente possibile.

Le risposte sembrano per ora confortanti: il colosso del petrolio che da anni alloggia alle porte di Sarroch ha ricordato come già negli ultimi anni siano calati i valori di anidride carbonica e anidride solforosa nell’aria grazie a investimenti per decine di milioni di euro dedicati proprio al rispetto delle norme ambientali, e si è impegnato per il futuro a ridurre ancora l’inquinamento.

L’incontro è stato ospitato in una sede speciale: la Goletta Verde, imbarcazione simbolo della campagna di Legambiente per il monitoraggio di acque  e spiagge italiani che da oggi e per qualche giorno sarà nei mari di Sardegna: alle 10 di stamattina, nel porto turistico di Perd’e Sali, sono saliti a bordo della Goletta guidata dal comandante Marco Tibiletti il presidente della Sarlux (società del gruppo Saras) Francesco Marini, Antonello Cogoni, responsabile antinquinamento e Walter Cocco, servizio prevenzione e protezione della Saras, accolti dal presidente di Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana. Insieme a loro Gabriella Mulas dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, Manuela Melis, assessore all’Ambiente del Comune di Sarroch, i giornalisti e ad alcuni volontari di Legambiente.

La Goletta ha poi raggiunto il tratto di mare di fronte alla banchina della raffineria.  “Per la nostra comunità è importante che i rappresentanti della Saras vogliano trovare soluzioni condivise – ha sottolineato l’assessore Manuela Melis – siamo convinti che dal dialogo possano arrivare solo cambiamenti in positivo. Dobbiamo fare i conti con un’industria che ha sicuramente un grosso impatto sul nostro territorio ma allo stesso tempo cercare lo sviluppo in altri settori produttivi. E negli ultimi anni abbiamo avuto pesanti tagli sulle quote di compensazione che il comune riceveva come indennizzo per la presenza della Saras”.

L’incontro su Goletta Verde ha preso spunto dalla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale 2013 firmata Saras: un documento su cui gli esperti di Legambiente hanno sollevato diversi aspetti critici: “Il polo industriale della Saras con 5,9 milioni di tonnellate di CO2 emesse ogni anno è il maggior emettitore in Sardegna di gas ad effetto serra. In Italia fanno peggio soltanto le centrali termoelettriche di Taranto, Torrevaldaliga-Civitavecchia e Brindisi Sud”. Per Legambiente inoltre la società dei Moratti è al primo posto in Italia per le emissioni di Cromo e Nichel nell’aria, senza dimenticare l’inquinamento acustico che il polo procura, in maniera continua, nell’area circostante.

Abbiamo investito negli ultimi anni 78 milioni di euro per in protezione per l’ambiente e sicurezza – ha risposto il presidente della Sarlux, la società di raffineria che fa parte delle controllate della Saras – grazie a questo programma negli ultimi anni le nostre emissioni di CO2 si sono abbassate di 650 mila tonnellate. Non dimentichiamo che una realtà industriale come la nostra deve fare i conti con la concorrenza sleale di fabbriche del Medio Oriente o dell’India, che raffinano il petrolio senza rispettare vincoli ambientali e vendono i prodotti a prezzi più bassi del nostro: siamo d’accordo sul rispetto dell’ambiente, ma occorre trovare il giusto equilibrio con la produzione e il mantenimento dei posti di lavoro”.

I responsabili della Saras hanno inoltre ricordato che da vent’anni controllano con attenzione le navi in entrata nel polo di Sarroch: “Tutte le navi  sono sottoposte ad una attenta analisi delle caratteristiche e dei dati storici, in modo da avere una sorta di carta di identità delle imbarcazioni – ha sottolineato Francesco Marini – Oltre ai controlli documentali, devono avere il requisito del doppio scafo, che serve a contenere eventuali perdite e, soprattutto, evitare che finiscano in acqua. Una volta attraccate, a bordo salgono ispettori indipendenti, un servizio del quale il Gruppo si avvale sebbene non imposto dalle norme. Hanno con un compito preciso: verificare che le operazioni avvengano in totale sicurezza, anche sotto il profilo ambientale”.

Sulla via del ritorno verso il porto di Perd’e Sali i rappresentanti di Legambiente si dicono soddisfatti dell’incontro: “Da diversi anni tra gli aspetti di cui ci occupiamo c’è la questione energetica legata al rispetto dell’ambiente – ha commentato Serena Carpentieri, portavoce dell’associazione che in questi giorni attraversa le coste sarde per il monitoraggio di mari e spiagge con Goletta Verde – I rappresentanti della Saras hanno dimostrato disponibilità nell’accogliere le nostre osservazioni e ascoltare le nostre richieste: chiediamo che si continui a lavorare per ridurre inquinamento ambientale e acustico e che si tuteli la salute delle persone che abitano in queste zone”.

Francesca Mulas

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share