Giornata mondiale sindrome di Down, cinque ragazzi assunti come baristi

Lavora freneticamente dietro il bancone, sistema le tazzine nella macchinetta del caffè, prepara i piattini con i cucchiaini, riscalda il latte e poi sorride ai clienti che attendono di consumare. Vicino a lui gli amici e compagni di sport servono ai tavoli, consegnano le paste, le spremute o i succhi di frutta ai clienti, prendono le ordinazioni e in tutta fretta cercano di smaltirle per dimostrare di essere all’altezza del compito che è stato loro assegnato. Una mattinata come tante all’interno di un bar in centro a Cagliari ma al lavoro, accanto ai dipendenti, oggi c’erano cinque ragazzi affetti dalla sindrome di Down che per una giornata sono stati assunti dal titolare. L’iniziativa è stata organizzata da Carlo Mascia, presidente della Polisportiva Olimpia Onlus in collaborazione con il titolare del bar Pancaffè. “In occasione della giornata mondiale della sindrome di Down abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa facendo assumere i ragazzi con un contratto a termine dalle 8,30 alle 18,30, perché volevamo dare loro una visione della vita diversa e anche una opportunità – ha detto Carlo Mascia – volevamo dimostrare come chi è affetto dalla sindrome di Down può essere indipendente, può lavorare e vivere”.

Così Jessica dalle 8,30 ha iniziato a servire i clienti consegnando il pane, Ottavio è diventato un cameriere provetto, portando ai tavoli caffè e brioche e poi ripulendoli; Roberto e Alessandro si sono occupati di preparare caffè, cappuccini e spremute, mentre Mirko, barman per un giorno, serviva i clienti più esigenti. Un’atmosfera di festa quella che si respirava nelle sale del bar, una giornata tra lavoro e gioco vissuta con emozione dai ragazzi dell’associazione, dai dipendenti e dal titolare Riccardo Puddu, ma soprattutto dai clienti. Si è registrato un continuo via vai di persone. Nessuno è riuscito a trattenere la gioia nel vedere Alessandro preparare con velocità e precisione un caffè macchiato per poi poggiarlo sul bancone, esclamando, ad alta voce con aria soddisfatta: “prego questo è per lei”. In pochi non hanno sorriso o stretto la mano a Ottavio mentre portava ai tavoli una bibita o un succo di frutta.

Per Ottavio, 45 anni, era la prima volta al lavoro. Da circa quattro anni si allena come pugile con la Polisportiva Olimpia, parla solo il ‘campidanese’, non è quasi mai uscito dalla sua casa di Assemini. La madre, non vedente, fino a quando era in vita trascorreva i pomeriggi con lui seduta, tenendolo per mano. Prima esperienza di lavoro anche per Alessandro, 35 anni, di Cagliari. “Non avevamo mai lavorato prima – ha confessato Alessandro – sto consegnando le paste, preparando i cappuccini. È bellissimo, vorrei fare questo lavoro anche in futuro”. Di sicuro nei prossimi mesi potrà rivivere questa esperienza emozionante. Lo conferma il titolare del bar: “I nostri clienti hanno apprezzato tantissimo la nostra idea – ha sottolineato il titolare del bar – ci hanno chiesto quando la organizzeremo nuovamente”.

Ma.Sc.

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