Giornalisti in sit-in contro attacchi. Tabasso: “Non ci facciamo spaventare”

“Nel nostro album di famiglia c’è Gramsci, non ci può certo spaventare un attacco così miserabile”: così Celestino Tabasso, presidente dell’Associazione della stampa sarda stamattina alla #GiùLeManiDallInformazione a Cagliari. In piazza Palazzo – nel quartiere Castello, davanti alla Prefettura – c’è stato un sit-in dei giornalisti, presenti anche il sindaco Massimo Zedda e il vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. La manifestazione nel capoluogo è una delle venti promosse dalla Federazione nazionale della stampa in altrettante città contro gli attacchi lanciati dal vicepremier Luigi Di Maio (M5s) ai giornalisti dopo l’assoluzione della sindaca di Roma – sua collega di partito, Virginia Raggi – dal processo sulle nomine in Campidoglio. Gli epiteti usati nei giorni scorsi, anche da un altro esponente del Movimento 5 stelle, erano “Puttane e pennivendoli”.

A prendere la parola in piazza Palazzo è stato anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi, che ha denunciato “il clima pesante contro la stampa che svolge invece un ruolo di garanzia nel sistema democratico”. L’altro giorno è stato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ad annunciare l’iniziativa. “Basta attacchi ai giornalisti – ha scritto il sito della Federazione nazionale -. Gli insulti e le minacce di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista non sono soltanto l’assalto ad una categoria di professionisti, ma rappresentano anche e soprattutto il tentativo di scardinare l’articolo 21 della Costituzione e i valori fondamentali della democrazia italiana. È fissata per martedì 13 novembre una prima risposta pubblica agli attacchi del vicepremier Di Maio e di quanti pensano di poter ridurre al silenzio l’informazione italiana”.

A nome della Giunta, Paci ha inviato una nota alle redazioni: “La libertà di stampa e il diritto all’informazione – si legge – sono capisaldi irrinunciabili di ogni democrazia e vanno tutelati e protetti nell’interesse di ciascuno di noi. In questi giorni abbiamo assistito a bordate di una violenza inaudita, soprattutto perché sono arrivate da parte di chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni. È inaccettabile che un ministro, che ha giurato sulla Costituzione, attacchi e minacci in modo così volgare la libertà di stampa, che è un caposaldo costituzionale. Gli attacchi all’informazione, e a chi ogni giorno lavora per garantire notizie e tutelare il diritto dei cittadini a essere correttamente informati, sono sempre da respingere e condannare. Ma, oggi più che mai – conclude Paci – nel momento in cui offese e minacce arrivano dal vicepresidente del Governo, non si può assolutamente restare in silenzio”.

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