Giganti di Mont’e Prama via da Cabras. No degli amministratori indipendentisti

La Corona de Logu, assemblea degli amministratori locali indipendentisti, è intervenuta per evidenziare la propria contrarietà sulla questione dei Giganti di Mont’e Prama e del loro trasferimento a Cagliari. Le statue sono state portate a Cagliari per essere restaurate come è stato comunicato dalla Soprintendenza di Cagliari e Oristano al Comune di Cabras. Gli esponenti della Corona de Logu si chiedono se torneranno nel centro dell’Oristanese quando il restauro sarà terminato. Per ora “Non c’è nessuna garanzia di restituzione – scrive in un comunicato il presidente, Maurizio Onnis – poco importa se l’amministrazione ha proposto il restauro in loco, facendosi carico delle spese di allestimento di un laboratorio nel Museo Civico, rendendolo fruibile alle migliaia di visitatori che ogni anno fanno visita alle statue”.

Inoltre, nel 2017 è stato firmato un accordo, tutt’ora vigente, che ha messo nero su bianco il principio di condivisione, coprogettazione e collaborazione tra Ministero, Regione e Comune di Cabras. “Ancora una volta – lamentano gli indipendentisti – vengono imposti alle amministrazioni locali progetti di smembramento e di allontanamento dal territorio del patrimonio archeologico, in favore di una visione che ha Cagliari come unico punto centrale di promozione e valorizzazione. La vicenda è però simbolo di una tendenza molto più generale e radicata: mortificare non solo l’archeologia, ma con essa la storia, la cultura e l’identità dei sardi. Perfino l’economia, perché se è vero che il raggruppamento dei Giganti a Cagliari porterebbe più visitatori all’Archeologico della città, è ancor più vero che la rivalutazione dei beni archeologici, diffusi capillarmente nell’isola, servirebbe oltremodo alla lotta contro lo spopolamento del territorio”.

Ancora “si insiste così nell’emanazione di provvedimenti autoritari, che non lasciano spazio alla volontà delle comunità locali. E tutto in applicazione di norme e gerarchie che danno alla Soprintendenza il potere, sostanzialmente, di vita e di morte sui beni archeologici, paesaggistici, monumentali dell’isola. Il compito ideologico della Sovrintendenza è chiaro e pacifico: difendere e promuovere l’italianità dei tesori d’arte disseminati entro i confini dello Stato. In questo esse svolgono, anche, un ruolo prettamente politico. La Corona de Logu chiede una completa ridefinizione dei poteri e dei compiti delle Soprintendenze. Devono diventare organi al servizio della Sardegna, infrastrutture di gestione e promozione innovative del nostro patrimonio. Questo devono essere. E finché non lo saranno avranno poco a che fare con i reali interessi dei sardi. La Corona de Logu esprime solidarietà e vicinanza a tutta l’amministrazione comunale cabrarese e sposerà ogni tipo di iniziativa necessaria a fermare l’ennesimo attacco allo sviluppo culturale, storico e scientifico della Sardegna. I Giganti non devono abbandonare Cabras. Quelli a Cagliari devono tornare in laguna. Tutti siamo Mont’e Prama”.

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