Droga sequestrata dalle forze dell’ordine, gioielli, scarpe, magliette contraffatte e coltelli di pregio. È il bottino che due dipendenti del Tribunale di Sassari hanno accumulato, trovando il modo di portare via la refurtiva dall’ufficio corpi di reato. Secondo quanto riporta il quotidiano La Nuova Sardegna i due prelevavano la merce destinata alla distruzione per rimetterla nuovamente sul mercato grazie a una rete di spacciatori e ricettatori. L’inchiesta risale a due anni fa e già aveva colpito due persone insospettabili e poi si è allargata ad altre nove persone. Ieri, però, sono stati arrestate altre due uomini, un autista e addetto all’ufficio corpi di reato del palazzo di giustizia che dovrà scontare nove anni di carcere e pagare un’ammenda di 20mila euro. Il secondo arrestato è anche lui autista della Procura ed è stato condannato a cinque anni di carcere e pagare un ammenda di 14mila euro.
Per entrambi è stata disposta la confisca dei beni per un valore compessivo di 166mila euro ed è scattata l’interdizione dai pubblici uffici oltre al licenziamento. I due uomini erano stati arrestati in flagranza a marzo di due anni con un chilo di cocaina. Droga che – secondo le accuse – era stata sottratta dall’ufficio corpi di reato. L’inchiesta ha portato alla condanna da parte del giudice per l’udienza preliminare di altre persone ritenute parte della rete alla quale i due dipendenti facevano riferimento per la ricettazione della merce.