Un caos. Assoluto. La sanità sarda, ormai, è un racconto di pazienti in balia di ospedali che non riescono più a curare. Dopo la denuncia del NurSind sul Policlinico di Monserrato, dove “il Pronto soccorso è diventato un reparto con 29 malati sulle barelle nei corridoi, di cui cinque col Covid“, hanno documentato dal sindacato degli infermieri, un’altra storia da incubo arriva dal Santissima Trinità di Cagliari.
Su Facebook l’ha denunciata Franco Branca, un funzionario della Regione in pensione. Ieri sua madre 99enne è stata accompagnata al Pronto soccorso verso le 10 di mattina. Alle 20 l’anziana non era stata ancora visitata. “Esiste un responsabile a cui chiedere conto di tutto questo”, si è chiesto Branca. Anche perché la 99enne è una paziente allettata, necessità quindi “un’assistenza totale”.
Eppure nella serata di ieri, quando c’è stato il cambio turno degli addetti alla sicurezza, due donne entrate in servizio hanno chiesto ai parenti di uscire dalla sala del triage, dove vengono decisi i codici, sostenendo che quella non fosse una sala d’attesa. A parte che i pazienti lì aspettano il proprio turno perché non ci sono altri spazi, ragion per cui non si capisce la sfuriata di due addetti, un uomo e una donna. I quali, per aver ragione, hanno chiamato i carabinieri. Risultato: i parenti sono rimasti dov’erano.
Quando l’assessore Carlo Doria sfidava proprio a colpi di post sulla propria pagina Facebook l’inadeguatezza della sanità targata Mario Nieddu, la situazione era identica a oggi: l’assistenza medica e ospedaliera sarda sta per implodere. La sensazione è che il sistema sia ormai fuori controllo. Ogni giorno è pure peggio di quello prima.