Il dottor Paolo Fresu: “La cultura ci dà il pane”

“Sono più a mio agio quando faccio musica…”. Milano, mattina di pioggia. Paolo Fresu ha la voce piccola, a tratti emozionata. Le aule tirate a lucido della Bicocca tagliano le ginocchia se non ci sei abituato. Il senato accademico dell‘università milanese ha deciso di assegnargli oggi la laurea honoris causa in psicologia dei processi sociali. E’ la prima volta nella storia italiana che una laurea  ad honorem viene conferita a un jazzista. E i professori della Bicocca, con le lauree ad honorem, non sono certo di manica larga. Prima di lui, tanto per capire,  ne hanno concesso solo altre sette, tra cui una a Umberto Veronesi e l’altra a Rita Levi Montalcini.  Fresu si è preparato, ha scritto e studiato. Il titolo che ha scelto per la sua lectio magistralis lo avrebbero apprezzato molto gli idealisti tedeschi: “L’impossibile possibile”. Mezz’ora di discussione sul concetto di geografia dei popoli mediterranei, sul viaggio inteso come scambio economico e sociale, sulle connessioni idiomatiche in Sardegna tra locale e globale. Poi, nel bel mezzo della sala, il suo assolo. E mica se la facevano scappare, i professori, un’occasione come questa.
L’idea del riconoscimento è venuta nel 2010 a Eraldo Paulesu, professore di neuroscienze colpito al cuore dalla luce jazz di Berchidda. “Un’esperienza immersiva in cui cultura e popolo si prendono per mano. Un processo sinestetico dove la natura è protagonista, capace di amplificare a dismisura emozioni e percezioni. Anche Milano avrebbe bisogno di essere raccontata musicalmente in quel modo, ma c’è bisogno di uno come Fresu che trovi il filo conduttore”.
Uno come Fresu, questa mattina, i berchiddesi li avrebbe voluti avere tutti vicini. Un paese intero, però, è troppo ingombrante per essere stipato in una sala. Eppure è proprio a loro che questa laurea è dedicata. “Mai sarei riuscito ad arrivare fino qui da solo. Mai, sotto il ventre del Limbara, sarebbe potuto accadere quel miracolo che ogni estate si ripete se non sentissi vivo il loro entusiasmo. E’ ai berchiddesi tutti, ai volontari, agli organizzatori, agli amici, che dedico questa mia incredibile giornata, un impossibile diventato possibile”.
Lo studio come valore, è centrale per Fresu. Lo si capisce dalla vita che mette nelle sue parole. “Se non c’è cultura, si muore dentro. Si diventa ciechi, sordi, soli. Lo studio della musica mi ha dato la possibilità di incontrare il mondo, la conoscenza è stato il mio primo viaggio interiore, la mia crescita spirituale. Non sapere rende più poveri. Se non si ha questa consapevolezza si parte col piede sbagliato anche per affrontare questi tempi affamati”.
Eppure, qualcosa non ha funzionato; non passa giorno che qualche giovane dell’isola non decida di partire, attraversare il mare per nutrirsi di un futuro diverso.”Un fallimento della nostra politica, ma a maggior ragione la cultura rimane il valore. Modifica lo sguardo e ci educa alla scelta. Se l’Italia è il paese delle arti, la Sardegna con le sue tradizioni, la sua lingua, i suoi costumi può trasformarsi in un modello di promozione del benessere. E’ anche con la cultura, a differenza di quello che dicono i ministri, che si mangia e si produce. Quanto più povera diventerebbe Berchidda se il festival da domani non si facesse più? E quanto lo sarebbero Seneghe, Gavoi, Sassari o Caprera?”.
Non resta che attenderlo il nuovo miracolo di Berchidda. La macchina del festival è in piena accelerata. Ad agosto, tra le vigne, sugli alberi, nelle case e dentro le chiese, il tema sarà quello del vuoto, del nulla, il quinto elemento tradotto in musica, in un mix di linguaggi creativi. L’impossibile si appresta a diventare possibile. Anche solo per una estate.
Donatella Percivale

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share