Fratelli calabresi uccisi a Dolianova: l’autopsia rileva i dettagli dell’omicidio

Era il 9 febbraio dell’anno scorso quando nelle campagne di Dolianova si consumò il duplice delitto dei fratelli Davide e Massimo Mirabello, 40 e 35 anni, che ha portato all’arresto degli allevatori Joselito Marras (53 anni) e del figlio Michael (28). Come riporta L’Unione Sarda è stata consegnata in Procura la consulenza del medico legale che ha rivelato ulteriori particolari del massacro. Davide Mirabello è morto immediatamente a causa di una fucilata, mentre l’analisi sul corpo del fratello ha evidenziato una frattura del cranio con una conseguente emorragia che gli avrebbe fatto perdere i sensi. È probabile, quindi, che nel momento in cui è stato abbandonato in campagna fosse ancora vivo e agonizzante. L’autopsia è uno degli ultimi tasselli prima della chiusura delle indagini del pm Gaetano Porcu.

All’origine del fatto di sangue ci sono vecchi attriti tra i Marras e i Mirabello legati al pascolo del gregge. Prima litigi verbali, poi accuse sull’uccisione di un cane, l’incendio di una Ape Piaggio e di un capanno e, infine, una brutale aggressione ai danni di Michael Marras. Il 9 febbraio Davide e Massimiliano Mirabello escono di casa forse per regolare i conti con i vicini, ma trovano la morte. Non troppo distante dalla loro abitazione i carabinieri individuano tracce di sangue, mentre la loro auto, una Polo, viene rinvenuta bruciata in una stradina di campagna. Ed è proprio lì vicino che oggi pomeriggio sono stati trovati i corpi. Erano nascosti tra i cespugli, in avanzato stato di decomposizione.

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