Foto a Villa Certosa, chiusa la vicenda. Prescrizione per Antonello Zappadu

Non ci sarà bisogno di far sfilare come testimoni, nell’aula del Tribunale di Tempio, la cancelliera tedesca Angela Merkel e l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, per il processo a carico del fotografo sardo, Antonello Zappadu, per le foto nella residenza di Silvio Berlusconi. Il giudice, Marco Contu, ha infatti dichiarato prescritto il reato di violazione della privacy, contestato a Zappadu, chiudendo il procedimento. I fatti risalgono al 2011 quando il fotografo riuscì a immortalare l’ex premier nel giardino della sua residenza estiva di Porto Rotondo, attorniato da alcune ragazze, immagini che furono pubblicate dal settimanale L’Espresso.

Per il fotoreporter, originario di Pattada ma trasferitosi da alcuni anni in Colombia, difeso dall’avvocato, Giancarlo Frongia, si tratta del secondo processo risolto con la prescrizione: un primo procedimento, sempre avviato dai legali dell’ex presidente del Consiglio per altre foto scattate a Villa Certosa, si chiuse nel 2015 con le stesse motivazioni. “L’articolo 615 bis del codice penale è sempre in bilico fra la violazione della privacy e il sacrosanto diritto di cronaca – spiega l’avvocato Frongia – e in questo caso, se il procedimento fosse andato avanti, avremmo dimostrato che le azioni di Zappadu erano votate e giustificate proprio dal diritto di cronaca, essendo all’epoca Silvio Berlusconi il presidente del Consiglio e avendo lui stesso, nel corso della sua deposizione in tribunale, dichiarato che quelle foto danneggiarono l’immagine dell’Italia, sottolineando quindi il suo ruolo pubblico”.

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