“Fonni capitale del turismo montano”. Così il Comune vuole rilanciare il paese

Escursioni e tramonti mozzafiato sul Gennargentu, sciate sui pendii del Bruncuspina, visite ai siti archeologici di Gremanu e Madau, percorsi naturalistici attrezzati. E poi i prodotti della tradizione culinaria locale: dal biscotto sardo al pane carasau, dal formaggio pecorino ai funghi e alle marmellate. Fonni è pronta a scommettere sul turismo montano: il 2020 sarà l’anno buono per il borgo più alto della Sardegna, quattromila abitanti che a queste cime devono tutto.

Il primo passo sarà il completamento della nuova seggiovia e del centro servizi per dare gambe al settore turistico invernale: finanziati con 5 milioni di euro, i lavori sono cominciati nel 2017 e si concluderanno nei prossimi mesi, dopo l’intoppo dell’atto vandalico all’impianto di fine 2019. “Puntiamo al turismo montano in tutte le sue sfaccettature, per accontentare sia i patiti delle discese e dei giochi sulla neve, sia chi vuole godere dei magnifici paesaggi lungo il pendio, ottimi cibi locali e un’offerta culturale importante – spiega la sindaca Daniela Falconi – È molto importante la rete: come ente pubblico lavoriamo non solo per l’impianto sciistico, ma anche per rendere più fruibile il museo della Cultura pastorale, i siti archeologici di Gremanu, l’unico acquedotto nuragico della Sardegna, e il tempio nuragico di Madau. Stiamo poi realizzando percorsi attrattivi, a partire dal sistema di sentieri che parte dal mare di Cala Gonone per arrivare alla vetta del Gennargentu. Quanto all’enogastronomia, puntiamo sulle nostre numerose botteghe con le loro eccellenze”.

Negli ultimi anni il Comune ha lanciato diverse iniziative per aumentare le presenze. “Abbiamo quattro o cinque eventi ogni anno che riempiono i nostri alberghi – racconta la sindaca – dal Festival Identidades con la sfilata delle maschere tradizionali del centro Sardegna, ad Autunno in Barbagia sino allo sport con il Triathlon Gennargentu. Il nostro punto di forza è il filone ambientale, alimentare e salutistico. Proponiamo ristoranti, spacci aziendali e botteghe con le migliori produzioni: biscotti, pane, salumi, formaggi, marmellate e frutta biologica della montagna, prodotti che attirano quanto e più della neve”.

La scommessa è quella di attrarre visitatori anche fuori dall’Isola. “Nella stagione autunnale e invernale è difficile avere un turismo non sardo, ma ci stiamo lavorando – annuncia Annamaria Pirellas, titolare del Parco naturalistico Donnortei – Da noi i visitatori possono gustare i prodotti dell’azienda agricola e vivere il Gennargentu con escursioni nell’oasi faunistica, a contatto con pecore, mucche, cavalli, cerbiatti, daini, mufloni e cinghiali. Organizziamo anche percorsi di trekking nei vecchi sentieri dei carbonai in cui ammirare centinaia di bonsai secolari e facciamo rete con altre strutture del territorio: il museo delle Maschere di Mamoiada e il Man di Nuoro, per citarne solo alcuni”.

Ansa

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