Fisco, Cellino condannato a pagare 600mila euro per la barca Nelié

Il presidente del Cagliari Calcio, Massimo Cellino, accusato di non aver pagato 400 mila euro di Iva per una barca a vela acquistata negli Usa e poi portata in Italia, oggi è stato condannato a pagare una sanzione di 600 mila euro; confiscata l’imbarcazione. Il giudice del Tribunale di Cagliari, Sandra Lepore, ha riconosciuto al presidente rossoblù le attenuanti generiche, fissando la sanzione a 600 mila euro. Una cifra più bassa rispetto a quella richiesta dal pm Andrea Massidda di un 1.165.000 oltre alla confisca.

L’imbarcazione monoalbero “Nelié” era stata sequestrata dopo un controllo della Guardia di Finanza avvenuto a giugno del 2012. Dagli accertamenti congiunti di Fiamme Gialle e Agenzia delle Dogane era emerso il mancato pagamento dell’Iva. Secondo la Procura, infatti, la barca a vela era stata acquistata negli Stati Uniti per essere poi portata in Italia con un permesso turistico, ma senza poi regolarizzarne la posizione davanti al Fisco. La difesa del patron rossoblù, rappresentata dall’avvocato Giovanni Cocco, aveva invece sostenuto che Cellino, in qualità di manager e non di rappresentante della società americana, poteva utilizzare la barca grazie ad un contratto sottoscritto e formalizzato, rispettando le norme vigenti tra Stati Uniti e Italia.

Ora, dopo la condanna, sembra a rischio il take-over del Leeds da parte di Cellino. Questa almeno l’unanime reazione dei media britannici, alla vigilia della decisione della Football association, chiamata a pronunciarsi sull’idoneità del patron del Cagliari a guidare un club inglese. Da tempo ormai Cellino, non solo ha rilevato il 75 per cento del pacchetto azionario del Leeds, ma paga regolarmente stipendi e debiti pregressi della società. E, proprio la settimana scorsa, si era lamentato dei lunghi tempi d’attesa per la ratifica dell’acquisizione, dichiarando di sentirsi “umiliato”.

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