La Gip del tribunale di Nuoro, Teresa Castagna, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, Giorgio Bocciarelli, ha confermato le misure cautelari nei confronti di tre cittadini marocchini – due donne di 65 e 24 anni, e un uomo di 35 – ritenuti appartenenti a un’organizzazione criminale che favoriva l’immigrazione in cambio di denaro e favori sessuali a Siniscola .
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La giudice ha confermato i domiciliari per la 65enne – ritenuta a capo dell’organizzazione – e il divieto di avvicinamento alle persone che avevano circuito per gli altri due. I tre, tutti assistititi dall’avvocato, Giovanni Giuseppe Casu, si sono avvalsi della facoltà di non rispendere. Secondo le carte a disposizione della Procura, i marocchini organizzavano matrimoni fittizi tra cittadini italiani e donne straniere per far loro conseguire la cittadinanza italiana. Ma una volta in Italia, le ragazze erano costrette a prostituirsi. Gli indagati da tempo residenti in Sardegna, individuavano italiani che, in cambio di somme di denaro e di favori sessuali, erano disposti a recarsi in Marocco per sposarsi con donne giovanissime.
L’organizzazione, che operava a Siniscola da diversi anni, è stata smantellata dalla Mobile di Nuoro, coordinata dal dirigente, Silvio Esposito, poco prima che riuscisse a portare in Italia una ragazza di meno di 14 anni: dalle intercettazioni degli inquirenti, che andavano avanti da mesi, è emerso infatti che un cliente, già identificato dagli inquirenti, sollecitava espressamente l’arrivo di una ragazzina e su questa richiesta si muoveva tutta l’organizzazione. Nel fascicolo degli investigatori, c’è un’altra indagata, si tratta di una commerciante di Siniscola, accusata di concorso nella circonvenzione di incapace e ci sono anche una decina di uomini italiani segnalati che potrebbero presto finire nel registro degli indagati.