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Finanziaria, per la cassa integrazione 30 milioni di anticipo dalla Regione

Arrivano 30 milioni di euro come anticipazione della Regione Sardegna sulle somme per la cassa integrazione e per la mobilità in deroga sulle quali il Governo deciderà venerdì in Consiglio dei ministri. L’accordo, raggiunto durante le fasi finali della discussione della Finanziaria 2013 tra tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, è stato trovato dopo un lungo braccio di ferro che ha visto anche l’intervento dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e che oggi hanno portato davanti al palazzo del Consiglio circa 400 cassintegrati. Viene così accolta la richiesta che arrivava non solo dai sindacati, ma anche dal centrosinistra che aveva annunciato su questo una battaglia campale in Aula.

Le risorse individuate vengono allocate sul fondo nuovi oneri legislativi. In pratica si tratta di una quota della compartecipazione che verrà chiesta dallo Stato alle Regioni per pagare gli ammortizzatori sociali, che in Sardegna vengono utilizzati da circa 30 mila lavoratori di diverse aziende in crisi. Secondo una prima stima per l’Isola servirebbero non meno di 240 milioni di euro e l’ipotesi di compartecipazione richiesta, il 25%, è pari a 75 milioni. Questi 30 milioni servirebbero, attraverso un’intesa con l’Inps, a dare respiro immediato ai cassintegrati sardi, che in alcuni casi non percepiscono il sussidio da gennaio di quest’anno. Nel frattempo si attende la soluzione del Governo per l’emergenza nazionale sulla Cig. Anche in questo caso le prime stime parlano di uno stanziamento di 1,2 miliardi. L’intesa raggiunta in Consiglio regionale sarà perfezionata domani quando ci sarà il voto finale sul Bilancio 2013. “Una soluzione di responsabilità, espressione di una vicinanza ai cassintegrati che non è mai venuta meno – ha commentato il governatore Ugo Cappellacci – Con la stesso spirito e con determinazione auspichiamo uguale e maggiore sensibilità da parte dello Stato affinché sia costantemente e concretamente percepibile la vicinanza delle istituzioni a chi oggi affronta in prima persona le difficoltà della crisi economica”.

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