Ex San Raffaele, Sardaleasing: “Assurdo sostenere che lo stallo sia colpa nostra”

Assurdo sostenere che siamo noi l’ostacolo alla definitiva realizzazione del San Raffaele di Olbia“. I vertici di Sardaleasing rispondono così a chi nel corso delle ultime settimane ha ipotizzato che l’attuale fase di stallo nella trattativa con il Qatar sia addebitabile alle capacità manageriali o alle intenzioni del pool di società finanziatrici che comprende, oltre alla principale azienda sarda del settore del leasing, Iccrea BancaImpresa, Mps Leasing&Factoring e Mediocredito Italiano. Dalla ricostruzione dei fatti fornita dal presidente di Sardaleasing, Franco Rabbiti, e dal consigliere delegato della società, Stefano Esposito, emerge una convinzione chiara: i tempi e le prassi della giustizia italiana, anche nel campo del diritto fallimentare, sono il principale rischio rispetto alla possibilità di vedere sorgere il San Raffaele nei primi mesi del 2015.

“Dopo il crac della Fondazione Monte Tabor ci siamo dovuti confrontare con i commissari e i liquidatori della procedura fallimentare aperta dal Tribunale di Milano – hanno spiegato in una conferenza stampa – Ma sin qui sono emersi due ostacoli su cui possiamo fare ben poco”. Le società di leasing lamentano di essere proprietarie del bene in costruzione, ma di non averne la disponibilità, che resta in capo a tutti i soggetti coinvolti nella procedura. Dall’altro si aggiunge il problema che i terreni intorno all’immobile, che il Qatar vorrebbe acquistare contestualmente per completare la viabilità e le servitù accessorie all’ospedale, sono di proprietà di commissari, liquidatori e creditori. “Sono questi i motivi che hanno impedito il perfezionamento della vendita – hanno spiegato Rabbiti ed Esposito – perché il possibile acquirente non intende procedere con una trattativa se non può chiudere anche l’altra”. Nonostante gli intoppi il pool dei finanziatori ha scelto comunque di andare avanti. “Il mese scorso abbiamo deliberato la cessione dell’immobile – hanno concluso i vertici di Sardaleasing – mettendo da parte le difficoltà e slegando questa trattativa dalle controversie legate alla procedura, che sinora non hanno avuto sbocco per ragioni che non dipendono da noi”. Tra queste ragioni la più rilevante riguarda la distanza economica tra domanda e offerta nella transazione tra i soggetti riconducibili alla procedura fallimentare e le banche.

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