È durata circa cinque ore l’autopsia sui corpi di Giuseppe Diana, 67 anni, e della moglie Luciana Corgiolu, 62, i coniugi uccisi nella loro abitazione a Settimo San Pietro, nell’hinterland cagliaritano. Il medico legale Francesco Paribello ha analizzato dettagliatamente i cadaveri. Massima riservatezza su cosa sia emerso dagli accertamenti: da quanto si è appreso il medico legale avrebbe riscontrato numerose lesioni traumatiche su entrambi i cadaveri, riconducibili ad un oggetto contundente e diverse ferite da arma da taglio, anche profonde. Nessuna indiscrezione è emersa, al momento, sul numero di coltellate inferte dall’assassino alle due vittime. Di sicuro sono stati riscontrati i tagli alla gola di entrambi i coniugi e le ferite alle mani della donna, ferite forse inferte mentre cercava di difendersi.
Il corpo di Giuseppe Diana è stato trovato in cantina, indossava un pigiama ed era scalzo. Aveva un profondo taglio alla gola e ferite riconducibili a colpi ricevuti con un oggetto contundente, forse un bastone. Il corpo di Luciana Corgiolu, invece, era in camera da letto e accanto a lei c’erano tracce di sangue, segno che il corpo era stato trascinato e poi lasciato sul letto. Intanto proseguono le ricerche del figlio adottivo della coppia, Igor, 28 anni, allontanatosi da casa lunedì scorso e forse in fuga armato di pistola. Si è appreso che l’ultima volta che è stato individuato, era martedì mattina, nella zona del Poetto; da quel momento si sono perse le sue tracce. La Squadra mobile ha diramato la nota di ricerca del giovane come se fosse una persona scomparsa – attualmente infatti nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati – attivando carabinieri, anche con i Cacciatori di Sardegna, corpo forestale, protezione civile, vigili del fuoco e polizie locali.