Donna uccisa per l’eredità a Quartu. Fratello confessa: “Ho perso la testa”

Ha confessato l’omicidio della sorella, prima ieri notte in carcere davanti al pm Alessandro Pili e poi questa mattina alla gip del Tribunale di Cagliari, Lucia Perra, durante l’udienza di convalida che si è tenuta nel penitenziario di Uta.

Massimo Mallus, 52 anni, si è dunque assunto la responsabilità del delitto, confermando di aver perso la testa al culmine di un litigio per ragioni economiche. Mallus ha ammesso di aver accoltellato ripetutamente la sorella Susanna, di 55 anni, sotto gli occhi della madre 83enne e malata, che la vittima accudiva vivendo in casa con lei, amministrando anche le sue finanze.

Venti i colpi inferti dal collo alle gambe, come ha riscontrato il medico legale durante l’autopsia, quello letale alla gabbia toracica che ha trapassato cuore e polmone: la morte è avvenuta in pochi minuti. Sarebbe stata l’anziana donna, sotto choc, a raccontare ai carabinieri quanto accaduto nella sua abitazione, mettendo i militari sulle tracce del figlio.

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Le sue dichiarazioni non sono state ancora verbalizzate a causa dello stato emotivo in cui si trovava nel momento in cui sono state raccolte, ma esiste un rapporto con sommarie informazioni ed è probabile che l’83enne venga ascoltata di nuovo essendo l’unica testimone oculare del delitto.

Mallus ha ammesso che all’origine del litigio ci sono i contrasti sui soldi che la vittima amministrava per conto della madre, e che alla sua morte avrebbero dovuto costituire l’eredità dei due fratelli. Un assegno da 20mila euro a saldo per la vendita di una casa intestata all’anziana donna avrebbe fatto precipitare la situazione. La gip ha convalidato l’arresto dell’uomo ma si è riservata sulla richiesta del pm di custodia cautelare in carcere.

Le indagini dei carabinieri del compagnia di Quartu – coordinati dal tenente Gianni Russo – sono ora concentrate nella ricerca dell’arma del delitto: un coltello da cucina. Su questa Mallus, al momento, non è stato d’aiuto. Nel suo interrogatorio ha detto di aver vagato per ore, dal luogo del delitto sino al litorale del Poetto per poi tornare a Quartu, dove è stato trovato dai medici del 118 ancora sporco del sangue della sorella, in stato confusionale e disidratato: da qui il ricovero in ospedale prima dell’arresto, ora convalidato.

 

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