Offerta educativa tra le migliori in Italia ma allarme rosso sul fronte della dispersione scolastica e basse performance. Luci e ombre in Sardegna al sesto posto in Italia per “povertà educativa” di bambini e adolescenti. E’ quanto emerge dal rapporto presentato oggi a Roma da Save the Children che rilancia la Campagna “Illuminiamo il futuro” e da il la a “7 Giorni per il futuro”: iniziative in tutta Italia, 20 in Sardegna, promosse da associazioni, enti e realtà territoriali. Il 24% lascia precocemente la scuola, record italiano con la Sicilia.
L’isola è, però, tra le regioni con la maggiore offerta di tempo pieno nelle classi secondarie di primo grado e con l’Emilia Romagna detiene il primato per numero di aule dotate di connessione internet. L’offerta di servizi all’infanzia è in linea con la media nazionale: solo il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni può accedere ad un asilo nido pubblico o usufruire di un servizio integrativo. Poco meno di un alunno su due resta invece senza servizio mensa. In Sardegna il 58% di studenti frequenta scuole dotate di infrastrutture insufficienti a garantire l’approfondimento. Quasi il 27% dei quindicenni non raggiunge la soglia minima di competenze in lettura e il 33% in matematica, molto peggio della media nazionale (rispettivamente 20% e 25%). Per il contrasto alla povertà educativa l’organizzazione ha aperto uno dei 16 Punti Luce in tutta Italia, a Sassari, quartiere Latte dolce, con circa 120 bambini e adolescenti che frequentano i centri e oltre 150 coinvolti in almeno un’attività dall’inizio del progetto. “In Sardegna la condizione economica difficile in cui vivono molte famiglie contribuisce a peggiorare le performance scolastiche di bambini e ragazzi, molti dei quali si sentono sconfitti e abbandonano precocemente la scuola”, spiega Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the Children.