Diga di Monte Nieddu, l’eterna incompiuta. Cinque sindaci scendono in campo

Cinque Comuni insieme per far ripartire i lavori della diga di Monte Nieddu, nel Sud Sardegna: scendono in campo i sindaci di Pula, Sarroch, Capoterra, Teulada e Villa San Pietro con una lettera ufficiale al governatore Francesco Pigliaru e all’assessore regionale ai Lavori Pubblici Maninchedda. Previsti poi Consigli comunali congiunti per coinvolgere anche le popolazioni nella protesta istituzionale.

L’opera. I lavori della diga sono fermi dal 2001, da ben 13 annni, ma nel frattempo sono stati rifinanziati con 83 milioni del Cipe e della Regione. E resta in piedi un contenzioso tra il committente (il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale) e la società spagnola. Ora c’è un nuovo appalto, ma tutto è fermo. Lo sbarramento principale in calcestruzzo alto 87 metri e mezzo per un fronte di 340 sulla carta sarebbe da completare nel 2016.E poi c’è la questione ambientale visto che il bacino da 35 milioni di metri cubi ricade in area Sic, sito di interesse comunitario. Tempo fa il Gruppo d’intervento giuridico aveva sottolineato come mancasse anche al progetto addirittura la Valutazione di impatto ambientale.

I sindaci. “C’è una ferita enorme nel territorio – ha detto Tore Mattana, sindaco di Sarroch, in un incontro-conferenza stampa – I lavori devono ripartire al più presto per cancellare lo scempio ambientale e ridare fiato alla nostra economia”. Coinvolto anche
il Comune di Pula. “Bloccare quest’opera sarebbe un danno enorme per l’agricoltura e per il turismo – ha sottolineato il sindaco
Carla Medau – la nostra voce ora sarà più forte per chiedere che la diga venga completata. Oltre al danno ecologico ci sono i
rischi in caso di grandi precipitazioni causati da un invaso lasciato a metà. Poi c’è il problema dell’acqua: in periodi di siccità la risorsa idrica scarseggia, e anche le realtà turistiche del territorio ne soffrono”.
Francesco Dessì, sindaco di Capoterra, ha aggiunto: “Capisco la posizione degli ambientalisti, ma a Capoterra fece molti più
danni la salinizzazione delle falde acquifere provocate dalle sonde posizionate negli anni Sessanta. Anche i poli industriali
avranno grandi benefici dalla costruzione della diga”.
All’attacco anche Matteo Muntoni, sindaco di Villa San Pietro: “Ora che la nuova statale 195 a quattro corsie e il parco di Gutturu Mannu stanno per venire alla luce, sarebbe davvero un dramma se la diga di Monte Nieddu restasse questa orrenda incompiuta penalizzando la nostra economia”.

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