Dietrofront sul seppellimento dei feti: secondo l’autrice era solo “un refuso”

“La disposizione sull’obbligatorietà del seppellimento dei ‘bambini non nati’ contenuta nella mozione, era un refuso“. La presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Cagliari, Stefania Loi di Fratelli d’Italia, è la prima firmataria della mozione che chiede di creare uno spazio al cimitero di San Michele dove ospitare i feti abortiti. Nella prima versione l’atto depositato in Comune prevedeva l’obbligo di dare una sepoltura anche agli embrioni con meno di venti settimane di gestazione. La scelta di rendere obbligatoria questa scelta è stata uno dei punti che ha scatenato le reazioni più dure e ora lei interviene per ribadire la sua posizione, parlando di refuso. “Non era questa l’idea mia, né quella dei colleghi consiglieri, tanto che è stata interamente stralciata. Ciò tuttavia non deve compromette l’intento che si prefigge ‘Giardino degli angeli’, come atto di civiltà già adottato da numerose città italiane”, precisa oggi con una nota stampa.

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Si parla di refuso quando c’è un errore di battitura o una disattenzione nella stesura di un testo. Nella mozione, in realtà, sono riportate le norme che prevedono, anche in caso di aborti prima delle venti settimane di gestazione, la possibilità per i genitori di chiedere la sepoltura. Ma il testo originale proseguiva così: “Si ritiene che il seppellimento debba di regola avvenire anche in assenza di detta richiesta“. Dopo le polemiche sull’impossibilità di imporre una decisione simile a chi è stato costretto ad abortire, questo passaggio esplicito è stato completamente cancellato. Nonostante la mozione, in quella sua forma, avesse già ricevuto l’ok dalla maggior parte dei consiglieri comunali di centrodestra. Magari non tutti se n’erano accorti.

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“Ho deciso di intervenire sulla questione ‘Giardino degli Angeli’ per precisare alcuni aspetti – scrive Stefania Loi, nella nota in cui parla di ‘refuso’ -. La mozione nasce dalla mia esperienza personale, dall’aver conosciuto, nell’arco di diversi anni, tante donne che hanno subito la perdita del loro bambino, entro le 20 settimane. Ho visto il dolore nei loro occhi. Così ho deciso di dare una mano d’aiuto concreta, perché intendo in questo modo fare la politica. La mozione, sottoscritta da tanti colleghi consiglieri, prevede uno spazio al cimitero cagliaritano dedicato ai ‘bambini non nati’. Un luogo nel quale le donne, le coppie, le famiglie, possano raccogliersi in preghiera. O semplicemente trovare un po’ di conforto, serenità”.

Marcello Zasso

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