Da Molentargius al Po, dalla Maremma a Valencia: nascerà una rete dei paradisi naturali

Una rete di zone umide protette nell’area del Mediterraneo che collega Italia e Spagna e in particolare Sardegna, Emilia Romagna, Toscana e Valencia per far girare l’economia e conservare l’ambiente. L’idea di creare un accordo tra i tre parchi regionali di Molentargius Saline di Cagliari, Delta del Po e Maremma in Toscana, e Albufera (Spagna) é stata lanciata questa mattina a Cagliari nel corso del convegno “Una rete di aree protette nel Golfo degli Angeli”. Una giornata che ha messo a confronto esperienze e contributi di esperti e rappresentanti delle istituzioni sul tema del turismo ambientale nelle zone umide e sulla possibilità di creare nuove opportunità di sviluppo in questi territori. Con un obiettivo: “Coniugare la tutela del territorio e della biodiversità alla promozione del turismo ambientale e sostenibile – ha sottolineato Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia – perché le zone umide non devono essere si tutelate ma da zone di vincoli e divieti devono creare ricchezza e dare lavoro”.

Ad ospitare il convegno è stato il fabbricato industriale dei Sali Scelti, sede attuale della direzione del Parco Molentargius Saline. Tutto attorno c’é il compendio naturalistico che si estende per circa 1400 ettari, con le sue migliaia di fenicotteri rosa che per la prima volta in Italia hanno deciso di nidificare nel 1993 – solo nel 2011 se ne contavano 7000 – ma ricco anche di pregiate specie di uccelli acquatici, gli specchi d’acqua dolce e salata e i resti della gloriosa fabbrica del sale.

“L’impatto con Molentargius è stato emozionante – sottolinea Massimo Medri, presidente del Parco regionale Delta del Po – sono rimasto incantato da questo straordinario pezzo di natura incastonato in un contesto urbano e dove per ammirare i  fenicotteri basta affacciarsi al balcone di casa. Molentargius ha una straordinaria potenzialità per il turismo lento, che da noi porta ogni anno 250 mila visitatori. Per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, a mio avviso bisogna partire dalla ripresa della produzione del sale. Consente di mantenere la caratteristica di biodiversità e far crescere l’economia. Ci devono credere gli operatori e sopratutto occorre un sistema di collegamento fra le varie realtà, la pecca di questo ambiente naturalistico che non ha paragoni”.

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