Curava i tumori con gli ultrasuoni, chiesto il giudizio per medico di Tertenia

La Procura di Lanusei, con il pm Gualtiero Battisti, ha chiesto il rinvio a giudizio della dottoressa di Tertenia Alba Veronica Puddu, indagata per omicidio doloso, omicidio volontario, circonvenzione di incapace, truffa aggravata e lesioni colpose aggravate per aver curato dei pazienti affetti da tumore con metodi alternativi, quali gli ultrasuoni. Cure che non avrebbero prodotto alcun effetto positivo sui malati, anzi in due circostanze ne avrebbe provocato la morte. La consulenza medico-legale, richiesta dal pm ed eseguita dal professor Marco Di Paolo dell’Università di Pisa e dall’oncologo Pierfranco Conte dell’Istituto Oncologico di Padova, ha escluso il nesso di causalità tra la condotta della dottoressa Puddu e i decessi, ma è stato accertato che i cicli di “cure” praticati ai pazienti erano del tutto inutili.

LEGGI ANCHE: Tumori curati con ultrasuoni, medico di Tertenia indagata per truffa

L’indagine è partita dopo un servizio-inchiesta trasmesso il 19 novembre 2107 da Le Iene su Italia 1, in cui venivano segnalati casi di malati oncologici che avevano abbandonato le terapie tradizionali per quelle proposte da Alba Veronica Puddu, come ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazione del sangue, tipologie di trattamenti il cui ambito tipico di applicazione sarebbe quello della medicina diagnostica o estetica. Nel 2018 la Procura di Lanusei aveva sequestrato e sigillato nello studio di Tertenia della professionista parte della sua strumentazione medica – la dottoressa esercitava anche come guardia medica – tra cui ecografi e apparecchiature ad ultrasuoni, ma anche computer, dispositivi informatici e telefonici, agende, documentazione. Nel maggio 2018 il Gip Francesco Alterio aveva interdetto la donna dall’esercizio della professione medica. Ma prima ancora era stata sottoposta al procedimento disciplinare da parte dell’ordine dei medici di Nuoro. Ora la richiesta di processo formulata dalla Procura su cui dovrà pronunciarsi lo stesso giudice Alterio.

Non sanno nulla della richiesta di rinvio a giudizio la dottoressa Puddu e i suoi legali. “Posto che sarebbe inconsueto che un atto di tale importanza venisse portato a conoscenza degli organi di stampa prima ancora che ne abbia conoscenza la diretta interessata e i suoi difensori – scrivono gli avvocati Michele Zuddas e Nicola Andrea Oggiano -. Allo stato attuale non risulta nessuna richiesta di rinvio a giudizio, e anzi è di qualche giorno fa la richiesta di proroga delle indagini preliminari avanzata dal pm, richiesta emblematica del fatto che anche secondo quest’ultimo, allo stato attuale, gli elementi probatori ed indiziari nei confronti della dottoressa Puddu non siano sufficienti per sostenere i capi di imputazione”. Gli avvocati chiedono di mantenere nei giusti toni le questioni sul caso.

“Certamente una vicenda cosi dolorosa sul piano umano, per i familiari dei defunti, e così complessa sul piano giuridico, dovrebbe essere affrontata con sobrietà evitando qualsiasi tentativo di spettacolarizzazione, rimanendo fermo il principio cardine del nostro ordinamento secondo cui si è innocenti fino a prova contraria – scrivono -. Troppo spesso le condanne tramite mass media, senza diritto al contradditorio e senza la previa verifica dei documenti ‘pro’ e ‘contro’ l’imputato, precedono i procedimenti penali e sottopongono alla gogna mediatica senza possibilità d’appello. Per questo motivo, in un caso come questo che coinvolge la dottoressa Puddu in cui perfino le indagini vengono avviate a seguito di un programma televisivo – concludono i legali – pur riconoscendo il sacrosanto diritto di cronaca, e senza entrare nel merito della vicenda, nel rispetto del dolore dei familiari dei defunti e per una maggior serenità nella ricerca della verità, auspichiamo maggior attenzione”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share