Covid, migliorano indicatori nell’Isola. Ma la Regione è penultima per i vaccini

Non solo l’occupazione di posti letto nelle terapie intensive da parte di pazienti Covid, passate dal 31 al 22 per cento in una settimana, ma in Sardegna migliorano tra il 20 e 26 gennaio, tutti gli indicatori regionali.

Lo rileva la Fondazione Gimbe nel suo consueto report settimanale che, per puro caso, arriva il giorno successivo alla richiesta formale del governatore Christian Solinas al ministro Roberto Speranza per riclassificare l’Isola da fascia arancione a quella gialla.

Anche i posti letto in area medica sono sotto soglia di saturazione (28%), mentre sono 1.025 le persone attualmente positive per 100mila abitanti (1063 la settimana precedente) mentre è del 3,8 per cento l’incremento dei casi registrato, rispetto al 4,6 per cento della scorsa rilevazione. Infine sono stati registrati 1.166 casi testati per 100mila abitanti con un rapporto del 7,2 per cento tra postivi e casi testati (il precedente era 9,6%).

La Sardegna, con lo 0,19%, è penultima tra le regioni italiane sulla base della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale: la media dell’Italia è 0,45%. Lo rileva la Fondazione Gimbe evidenziando che il 17% delle dosi sono state somministrate a “personale non sanitario” (la media italiana è del 22%). Una classificazione generica che non distingue tra quelle figure non sanitarie che operano in reparti Covid o comunque potrebbero essere esposti a contagi a causa del loro lavoro o amministrativi. L’82% delle dosi è invece stato inoculato a personale sanitario e socio-sanitario e solo l’1% agli anziani opsiti delle Rsa. Dai dati della Fondazione che sono 3.302 le dosi di vaccino consegnate all’Isola per 100.000 abitanti rispetto ad una media dell’Italia che si attesta 3.567 per 100mila abitanti.

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