Covid, l’agricoltura scende in piazza: “Chiediamo i nostri ristori dimenticati”

Lavoratrici e lavoratori agricoli scenderanno in piazza domani a Cagliari per protestare contro la mancanza di ristori anche nell’ultimo decreto Sostegni. Organizzata a livello nazionale da Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, la manifestazione si terrà a partire dalle 10 davanti alla Prefettura di Cagliari, in piazza Palazzo. Protagonisti della protesta sono le lavoratrici e i lavoratori agricoli provenienti da tutta la Sardegna, quelli che operano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo che nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro e sono precipitati insieme alle loro famiglie in una situazione di totale povertà. “Per la seconda volta il Governo si è dimenticato dei braccianti agricoli, anche se alcuni di loro hanno visto ridotte le giornate a causa del Covid – spiega la segretaria regionale della Uila Uil Sardegna, Gaia Garau -. Pensiamo ad esempio ai comparti agrituristico e florovivaistico. Inoltre – aggiunge – in agricoltura registriamo una retribuzione media ben al di sotto degli altri settori economici anche perché in Sardegna le trattative per i rinnovi dei contratti provinciali sono in stallo. Oggi chiediamo anche questo a Confagricoltura, Coldiretti e Cia: i braccianti meritano un miglioramento delle condizioni di lavoro”.

Con la manifestazione di domani i sindacati chiedono che lo Stato garantisca ai fini della tutela assistenziale e previdenziale almeno le stesse giornate di lavoro svolte nel 2019, rivendicano che vengano riconosciuti ai lavoratori stagionali dell’agricoltura un bonus compatibile con il reddito di emergenza e l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi. Chiedono inoltre tutele per i lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica e infine il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività.

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