Covid, il ministero spegne la speranza: “L’Isola arancione per due settimane”

Al secondo giorno in zona arancione per la Sardegna arriva un’altra doccia fredda, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, dalle colonne dell’Unione Sarda gela l’Isola: “Resterà arancione per due settimane”. Il docente d’Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica di Roma commenta le tensioni tra la Giunta regionale e il Governo nazionale: “Siamo davanti a una polemica francamente inutile perché non c’è nulla su cui discutere. Il passaggio della Sardegna in zona arancione è il frutto di un automatismo in base ai dati inviati dalla Regione – osserva -. Non c’è possibilità di errore e il Governo, va detto chiaramente, non ha margini per fare ulteriori ragionamenti o interpretazioni”. Secondo l’esperto, in base ai parametri presi in considerazione i sardi dovranno sopportare le restrizioni ancora a lungo. “Il ciclo dell’epidemia è almeno bisettimanale – aggiunge Ricciardi -. Quello che deve essere osservato è il trend in 15 giorni e gli effetti delle restrizioni possono essere valutati solo in quell’arco di tempo. È il periodo minimo per valutare gli effetti delle nuove misure”.

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Nel frattempo diminuisce il numero dei posti occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive della Sardegna. Nel secondo giorno in fascia arancione e con l’inaugurazione dei 30 nuovi posti letto in area critica a Sassari (per cui servirà anche il personale), l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) rileva che la percentuale di positivi nelle Intensive dell’Isola arriva al 24%. Ieri era scesa dal 30% – soglia limite stabilita dal Governo – al 25%, con un 11.5 casi in area critica per 100 mila abitanti. Sotto soglia anche il numero di pazienti Covid in Medicina e altri reparti non critici: 28% con 101.7 posti occupati per 100mila abitanti. Il presidente della Regione, Christian Solinas, assieme ai governatori della Lega ha chiesto a Roma una revisione dei parametri. “Il Governo non può a ogni problema esimersi da responsabilità e incolpare le Regioni”, denuncia assieme a Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Nino Spirli (Calabria) e Donatella Tesei (Umbria).

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Ma se la Sardegna sembra comunque costretta ad attendere due settimane prima di poter sperare di tornare in giallo, la Regione ha la possibilità di fare ricorso al Tar, come ha già fatto la Lombardia per la zona rossa. “Ci tuteleremo”, aveva detto Solinas sabato all’inaugurazione del nuovo reparto intensivo a Sassari, arrivata però dopo la firma di Speranza sull’ordinanza che cambiava colore alla Regione. Ma l’inaugurazione tardiva dei nuovi posti letto potrebbe non essere sufficiente a cambiare le carte in tavola perché il nuovo pacchetto entri a regime, il taglio del nastro deve essere accompagnato da un adeguato intervento sul personale: 25 medici e 90 infermieri.

 

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