Le scuole superiori della Sardegna riaprono. Finalmente, dopo tre mesi di chiusura. Il riavvio delle lezioni in presenza sarà al 50 per cento. Ma per gli studenti dell’Isola, vista la pausa lunga e sofferta, è il classico ‘meglio di niente’. Inizialmente il ritorno in classe era previsto per il 7 gennaio, poi lo slittamento al 18 e infine l’ok definitivo fissato per domani, 1° febbraio.
I ragazzi, al pari dei docenti, sono ovviamente obbligati all’uso delle mascherine. E tenere le finestre aperte è certamente una misura necessaria per assicurare il ricambio dell’aria che impedisce la diffusione del contagio, nel caso in cui ci siamo in classe persone asintomatiche ma positive al Covid.
Nella provincia di Cagliari, dove è maggiore il numero di istituti e studenti, un grosso impulso alla riapertura lo ha dato il direttore scolastico Peppino Loddo, mentre su scala regionale ha lavorato il dirigente Francesco Feliziani. Soddisfatto anche l’assessore alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu. In Sardegna le Superiori riaprono come nel resto d’Italia: da domani tutti gli studenti, tranne quelli siciliani, possono tornare in classe. Stando ai numero di Tuttoscuola, sono quasi tre milioni i ragazzi che smettono di fare il 100 per cento della didattica da casa.
In ogni istituto sono stati previsti due turni: per due settimane entra in classe la metà degli studenti; nei successivi quindici giorni tocca all’altra metà. Lo scorso settembre tutti i licei, i tecnici e le professionali erano state riaperte. Poi la nuova impennata dei contagi ha imposto a ottobre un nuovo stop delle Superiori. Non hanno mai chiuso invece gli asili nido, le materne, le Elementari e tutte le tre classi delle Medie.