Coronavirus, emergenza negli ospedali: Regione assume medici per sei mesi

La Regione assume medici da impiegare su tutto il territorio regionale, senza limite numerico definito, per contrastare l’emergenza Coronavirus che sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario sardo. “In questa fase di crescita della curva epidemiologica vogliamo rafforzare soprattutto i servizi chiave per il controllo e la gestione dei contagi sul territorio”. Così il presidente Christian Solinas, presentando il bando con cui l’Ats ha avviato la formazione di una graduatoria per il reclutamento di medici da destinare a tutte le sedi territoriali. Ovviamente si tratta di misure che arrivano con enorme ritardo. I contratti, come diffuso nei giorni scorsi, sono possibili in seguito all’approvazione di una delibera del Governo Conte che lascia poi alle Regioni le scelte sui territori.

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“Gli incarichi avranno una durata di sei mesi – ha proseguito – e potranno essere prorogati in ragione del protrarsi dell’emergenza. La carenza di personale sanitario, dovuta a un lungo periodo di tagli alla spesa e mancata programmazione, è oggi uno dei principali motivi di sofferenza del nostro sistema sanitario. Ora più che mai è fondamentale mettere in campo scelte in grado dare risposte concrete alle reali necessità di assistenza dei cittadini”.

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L’avviso pubblico, inserito nella sezione ‘bandi di concorso e selezioni’ all’interno del portale istituzionale dell’azienda sanitaria regionale, resterà aperto per dieci giorni. Le manifestazioni di interesse potranno quindi essere inviate entro il 2 novembre. “Dall’elenco saranno assegnati incarichi ai medici – spiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – che potranno essere impiegati ovunque sia necessario. Sarà reclutato tutto il personale di cui ci sarà bisogno. Potranno partecipare anche i medici non specializzati, che in Sardegna sono circa 500. In questa fase daremo sicuramente priorità ai servizi di Igiene pubblica, sia per potenziare la nostra capacità di tracciamento del virus, consentendoci di individuare i soggetti positivi in tempi più rapidi e prevenire così la diffusione del contagio, sia per migliorare l’attività di sorveglianza di chi si trova in isolamento domiciliare”.

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