Coronavirus, l’infettivologo di Sassari: “Non sottovalutatelo, situazione è grave”

“Emergenza Covid-19: per far capire agli idioti che ancora oggi sottovalutano la grave pandemia che sta attraversando il pianeta, ebbene a Sassari vista la situazione di affanno e di gravità che si è creata nel reparto Malattie infettive, ci hanno revocato le ferie, rientriamo tutti al lavoro, con grande senso del dovere, non osate più chiamarci eroi, ve ne saremo tutti grati, interrompo le ferie, ma l’emergenza chiama”.

Lo scrive su Facebook un medico infettivologo dell’Aou di Sassari inserendo la sua foto con tanto di tuta, maschera e visiera, poco prima di entrare nel reparto Covid. Un post che ricorda molto le immagini di medici e infermieri con tanto di dispositivi di protezione individuali durante il lockdown e che in poche ore ha raggiunto migliaia di visualizzazioni facendo il giro del web.

Nel pomeriggio è arrivata la risposta dell’Aou di Sassari. “Nessuna situazione drammatica o di affanno in malattie Infettive ma necessità di dover far fronte alla situazione di emergenza che si è creata in questi giorni, dopo i numerosi ricoveri di pazienti arrivati nella nostra struttura dalle aree turistiche del Nord Sardegna”. È la spiegazione del direttore della clinica di viale San Pietro a Sassari, Sergio Babudieri, dopo il post virale del medico infettivologo. “Una scelta dovuta – aggiunge – perché attualmente, nella nostra clinica e in brevissimo tempo, il numero dei ricoverati è in aumento. Parliamo di 17 pazienti, dei quali 3 si trovano in sub intensiva e 3 in terapia intensiva, questi ultimi gestiti nella nostra struttura con il supporto fondamentale degli anestesisti-rianimatori guidati dal professor Pier Paolo Terragni” Al momento, infatti, il centro focale dell’attività si svolge nella sola palazzina di Malattie infettive, separata da tutte le altre strutture assistenziali dell’Aou di Sassari.

“Siamo in una fase di ripresa della malattia – aggiunge professor Terragni – abbiamo avuto diversi ricoveri a vari livelli di complessità che abbiamo centralizzato nella clinica diretta da professore Babudieri”. Secondo il direttore della Rianimazione di viale San Pietro, «allo stato attuale la tipologia di presentazione della patologia segue quella che abbiamo sperimentato all’inizio dell’anno, e cioè sono malati con particolari problemi, con comorbilità che predispongono al peggioramento polmonare. Abbiamo, però – prosegue -, anche i casi di pazienti che hanno avuto una espressione della malattia semplicemente dal punto di vista respiratorio”.

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