Covid-19, la diocesi di Cagliari ai preti: “Per ora non dovete fare alcuna messa”

“La possibilità di poter celebrare con la presenza dell’assemblea liturgica corrisponde al forte desiderio dei fedeli e dei loro pastori, pertanto nei prossimi giorni, come previsto dal dispositivo regionale, potranno essere avviate, d’intesa con l’Autorità sanitaria regionale e con la Conferenza episcopale sarda, le opportune iniziative per l’indicazione delle apposite linee guida in vista dello svolgimento in sicurezza delle celebrazioni”. Lo scrive in una nota inviata ai parroci, il responsabile dell’ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Cagliari, monsignor Giulio Madeddu. Che precisa: “Solo a partire da quel momento, secondo le indicazioni che saranno fornite, sarà possibile celebrare con la presenza del popolo”.

Il prelato, dunque, vuole evitare fughe in avanti, dopo l’ordinanza firmata sabato dal governatore Christian Solinas e con la quale a partire da oggi è, in teoria, consentito “lo svolgimento della messa ordinaria”. Una decisione, quella del capo della Giunta sarda, che però non è piaciuta alla Conferenza episcopale sarda. Sabato stesso, poche ore dopo la firma dell’ordinanza da parte di Solinas, il presidente Antonello Mura aveva chiarito che in fatto di messe “ogni decisione spetta all’autorità ecclesiastica“.

Oggi la comunicazione della Diocesi di Cagliari. Anche perché il tema è affrontato a livello nazionale. C’è una trattativa aperta tra il premier Giuseppe Conte e il numero uno della Cei, Gualtiero Bassetti. L’ipotesi più probabile è che le funzioni religiose riprendano a fine maggio. Ancora manca una data cert, ma non si esclude che ciò possa avvenire la domenica dopo l’Ascensione, il 24 maggio, o per Pentecoste, il 3 giugno.

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