Covid-19, il magistrato contro Solinas: “L’ordinanza vìola il principio di legalità”

“A prescindere da valutazioni di merito, colpisce la reiterata violazione di un’essenziale regola legale: quella che vuole la prevalenza, sui provvedimenti di ambito locale, dei decreti nazionali del presidente del Consiglio dei ministri; prevalenza disposta per legge, e da ultimo dal decreto-legge 19/2020. Esso testualmente detta (all’articolo 3, primo comma): ‘Nelle more dell’adozione dei Dpcm, e con efficacia limitata fino a tale momento, le Regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre misure ulteriormente restrittive’. Nessuno di tali presupposti ricorre attualmente, né viene comunque menzionato nell’ordinanza sarda”. Lo scrive, sulla propria pagina Facebook, Gian Giacomo Pisotti, ex presidente della Sezione civile nel Tribunale di Cagliari, magistrato in pensione. Un parere autorevolissimo, duunque, che diventa la cornice delle proteste.

Pisotti si riferisce all’ordinanza che il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato lunedì notte (ieri mattina la pubblicazione) e con la quale è stata derogata la disposizione nazionale di riaprire le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Il magistrato comincia il post rilevando che “una non commendevole vacatio di circa dieci ore rispetto alla scadenza della precedente”, si legge. L’ordinanza ha valore sino al 3 maggio.

Sotto il profilo srettamente giuridico, il provvedimento del governatore è illegittimo. Oltre al fatto che “nessuno di tali presupposti (di necessità) ricorre attualmente né viene comunque menzionato”, Pisotti fa notare che nell’ordinanza “si legge piuttosto una complessiva valutazione del rischio Covid-19 diversa da quella operata in sede nazionale. Insomma, il Presidente della Regione non concorda con il Presidente del Consiglio dei Ministri, e ritiene quindi di poter decidere diversamente, a prescindere da specifiche situazioni locali di aggravamento, non indicate. E giunge ad adottare arbitrariamente – sottoline ancora il magistrato in pensione – decisioni per certi versi addirittura più drastiche di quelle (comunque, di discutibile legittimità) della Regione Lombardia e della Regione Veneto, nelle quali pure sono notoriamente presenti condizioni di rischio più gravi e dove però possono aprirsi i negozi di abbigliamento per neonati e bambini ed è consentito l’accesso del pubblico agli studi professionali, dietro appuntamento. La situazione di generale emergenza conduce dunque, ancora, a una disinvolta violazione del principio di legalità, fondamento dello stato di diritto; con il rischio che le lesioni di quel principio possano in concreto divenire irreversibili, per la loro attitudine a incidere sulla cultura profonda del Paese”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share