Covid-19, curva contagi ancora alta. Sardegna a rilento sulle vaccinazioni

Primo fine settimana con le nuove limitazioni previste con l’ultimo Dpcm. La Sardegna è rimasta in zona gialla, quindi a differenza di altre regioni dovrà sottostare a limitazioni meno stringenti, ma deve comunque fare i conti con il contagio. Da giorni in fatti la curva dell’epidemia sembra non voler abbassarsi come nemmeno i decessi. Ieri sono stati registrati 368 nuovi casi (complessivamente il numero sale a 35.572) su 3.282 tamponi eseguiti. Purtroppo è anche salito il numero dei morti, ieri altri 10 che hanno portato complessivamente a 898 i decessi registrati in sardegna dall’inizio dell’emergenza. Se i contagi dovessero ancora aumentare, non si possono escludere nuove limitazioni. L’ordinanza del ministero della Salute con cui l’Italia viene divisa per fasce colorate rimarrà valida per 14 giorni, al termine dei quali saranno fatti un ulteriore monitoraggio e analisi: se la curva dell’epidemia dovesse ancora crescere anche l’Isola potrebbe passare dalla fascia gialla a quella arancione. Per il momento con l’Isola in zona gialla non sono troppi i cambiamenti e le nuove norme che fino al 5 marzo dovranno rispettare i sardi. Ecco in estrema sintesi le nuove regole.

GLI SPOSTAMENTI. Sono consentiti gli spostamenti all’interno della propria regione. Dalle 22 alle 5 anche in zona gialla rimane il corpifuoco. Limitazioni per chi si ospita a casa:  non si possono ricevere visiste di più di due adulti una volta al giorno. Le seconde case possono essere raggiunte solo in ambito regionale.

REGOLE PER BAR RISTORANTI. Divieto di bevande da asporto in bar e ristoranti dopo le 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, tutte conviventi.  Confermata la consegna a domicilio e la consegna da asporto anche se i clienti non potranno consumare vicino ai locali o fermarsi all’interno troppo tempo per il ritiro.

MUSEI, PALESTRE E CENTRI BENESSERE. In zona gialla è prevista la riapertura dei musei e delle mostre nei giorni feriali e con ingressi controllati. Chiuse ancora le palestre insieme ai centri benessere e stop agli sport di contatto.

Procedono a rilento nell’Isola anche le vaccinazioni. Secondo l’ultima statistica la Sardegna è ancora indietro rispetto alla media nazionale nel rapporto tra dosi ricevute e trattamenti, l’ultima rilevazione la piazza al quintultimo posto con 22.869 vaccinati e 33.330 dosi consegnate, con quindi il 68,6 per cento dei vaccini somministrati. La Regione, va detto, ha comunque mantenuto in riserva il 30 per cento delle dosi per la seconda somministrazione. A giorni dovrebbero arrivare gli altri vaccini, in ritardo di una settimana in tutta Italia.

La Pfizer, infatti, ha ridotto di circa 165 mila dosi il nuovo invio di vaccini. Lo ha reso noto l’ufficio stampa del Commissario Straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, in un comunicato in cui si ribadisce che la decisione di Pfizer è stata “unilaterale” e che ha “unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario”, nella “prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi”. Una decisione “non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario, produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni”.

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