Coronavirus, sit-in contro le restrizioni: centinaia di persone in piazza a Sassari

Sono centinaia, arrivano da diverse parti del Nord e del Centro Sardegna, hanno fissato le loro tende in piazza d’Italia, a Sassari, davanti al palazzo del Governo, che ospita la Prefettura, per far presente a Roma e Cagliari che “queste sono le uniche dimore che ci potremo permettere se non ci sarà un cambio di passo nella gestione delle restrizioni anti Covid”.

È la clamorosa ma pacata e pacifica protesta inscenata questa sera da ristoratori, estetisti, parrucchieri, operatori del wedding, ambulanti e gestori di palestre. Il tam tam sui social ha funzionato e sono arrivati in tanti da Sassari, Alghero, Porto Torres, Pattada, Palau, San Teodoro, Santa Teresa e addirittura dal Nuorese. “Chiediamo di poter lavorare in continuità, con regole di sicurezza sanitaria e controlli adeguati, ma dopo 14 mesi la situazione non è più sostenibile né giustificabile”, spiega Giuseppe Fadda, imprenditore, ristoratore e promotore dell’iniziativa. Tra i manifestanti non ci sono negazionisti, gli operatori dei settori più colpiti dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria sono consapevoli del problema, ma chiedono di ripartire. “Chiediamo dignità”, dicono Fadda e altri alternandosi al microfono ai piedi del palazzo che domina il salotto buono della città.

L’appello è anche alla Regione. “Si intervenga con Abbanoa e altri fornitori per bloccare ingiunzioni di pagamento e canoni”, è l’appello. La “tendopoli” occuperà piazza d’Italia per tre giorni, senza sguarnire il presidio neanche di notte. “Dimostreremo col rispetto delle regole e delle norme di sicurezza che non siamo contrari all’idea che si combatte il covid, che esiste ed è un problema grave, ma non può essere un buon motivo per toglierci la dignità e il lavoro”.

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