Il doppio hashtag spiega tutto: #menocensura e #piùmascherine. Su Facebook la protesta l’ha lanciata Paolo Sailis, medico ortopedico del Brotzu. Il messaggio è laconico: “Invece di tapparci la bocca, copritecela”. L’obiettivo è chiaro e mette insieme due problemi emersi ieri: da un lato la protesta dell’Ordine dei giornalisti contro il fatto che le notizie sui contagi di coronavirus hanno come regia unica la Regione che ha deciso di ‘silenziare’ gli uffici stampa delle Assl; dall’altra, sul fronte delle mascherine, c’è al vicenda tutta sarda dei contagi record tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Questo perché negli ospedali il personale sta lavorando senza i cosiddetti dispositivi di protezione individuale. Dagli occhiali ai calzari, un’attrezzatura che evita il rischio di contrarre il virus. C’è stata anche la prima denuncia, presentata in Procura a Nuoro.
Di qui appunto il doppio hashtag lanciato da Sailis. L’ultimo dipendente ospedaliero che si è ammalato è stato proprio un infermiere del Brotzu. Tanto che ieri sera la direzione della struttura sanitaria, la più grande della Sardegna, ha deciso la chiusura del pronto soccorso, dove l’infemiere lavorarava (solo questa mattina l’apertura, dopo la sanificazione dei locali). Il problema dei contagi negli ospedali è stato spiegato a Sardinia Post anche da Cesare Iesu, presidente di Aaroi Emac, l’associazione che raccoglie i medici anestesisti e rianimatori.
