Covid-19, diversi comuni in lockdown: allarme a Gavoi per l’alto numero di casi

Salgono a 10 i comuni sardi in lockdown. A Burcei, nel sud Sardegna, nelle ultime due settimane sono stati riscontrati 19 nuovi casi di positività al Covid e così il sindaco, Simone Monni, ha annunciato che firmerà un’ordinanza l’istituzione della zona rossa nel territorio di Burcei per 14 giorni. “Ci è stato comunicato che il tasso dei casi positivi calcolato negli ultimi 7 giorni – afferma il sindaco – è ben superiore al valore previsto per legge di 250 casi positivi ogni 100 mila abitanti criterio per l’individuazione delle zone rosse; inoltre, è stato evidenziato che in buona parte dei casi esaminati vi è la condizione tipica di presenza di variante del virus, con la probabilità di un ulteriore incremento della diffusione del virus. Vi raccomando la massima prudenza – è l’appello del sindaco di Burcei ai cittadini – e il rigoroso rispetto di tutte le prescrizione in vigore per contenimento della diffusione dell’epidemia”.

Prima di Burcei era tottaco a Villa San Pietro che fa parte della Città metropolitana di Cagliari. Ad anticipare la decisione è stata la sindaca, Marina Madeddu, su Facebook: “Vi anticipo che sto predisponendo l’ordinanza di istituzione della zona rossa: sarà in vigore per 14 giorni a partire da domani. Appena possibile seguiranno le specifiche”. Oltre Villa San Pietro sono in zona rossa anche Sarroch, Samugheo, Sindia, Golfo Aranci, Bono, Uri, Pozzomaggiore e Gavoi.

E proprio per quest’ultimo comune la situazione del Covid diventa preoccupante a causa dell’aumento dei contagi in maniera esponenziale. Sono, infatti, poco meno di 80 i casi accertati giorno dopo giorno e si teme che i numeri possano crescere ancora. Per questo il sindaco, Salvatore Lai, ha ritenuto urgente emanare l’ordinanza di chiusura del paese fino al 6 aprile. E ora chiede all’Ats screening di massa per contenere la diffusione del virus. “Abbiamo dovuto adottare una serie di misure molto severe quando abbiamo visto crescere i casi che ora oscillano intorno a un numero tra i 70 e gli 80. La situazione generale fa temere per un incremento di questi numeri, già molto elevati”, ha detto all’Ansa il primo cittadino, secondo il quale “ci sono le condizioni per uno screening diffuso di tamponi molecolari. In questo modo possiamo chiarire le dimensioni del fenomeno e quindi fare gli opportuni interventi sanitari. Ho posto più volte queste richieste alle autorità regionale e provinciali – ha aggiunto il sindaco – ma la loro risposta è che la situazione è sotto controllo, cosa che a noi non pare. Ciò che manca è una diagnosi del paziente Gavoi da parte della Ats, da cui far derivare i necessari interventi di tipo sanitario”.

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