Sono oltre cento le violazioni contestate dalla Guardia di finanza impegnata per far rispettare le norme entrate in vigore per frenare la diffusione del coronavirus. Sotto i riflettori, oltre alle persone trovate all’esterno delle abitazioni, sono finiti gli esercizi commerciali, aperti nonostante non ne avessero diritto o che ‘mimetizzavano’ la propria attività simulando la produzione o la vendita di beni utili per l’emergenza Covid-19. Le Fiamme gialle hanno pizzicato un imprenditore nel capoluogo e un commerciante dell’hinterland.
A Cagliari è stato multato l’attività del settore tessile che ha continuato a lavorare nonostante non rientrasse nell’elenco di quelle previste. Controllato dalla Guardia di finanza “ha dichiarato che stava operando in regime di deroga, alla luce del fatto che la sua azienda produceva mascherine facciali ad uso medico”, spiegano dalle Fiamme gialle. Ma l’approfondimento del controllo ha evidenziato che non solo non era vero – posto che le stesse devono essere certificate, diversamente non si può garantire la funzione antibatterico o antivirale -, ma la ditta sprovvista di permesso per la stessa produzione”.
L’imprenditore è stato segnalato per la successiva multa. Stessa sorte è toccata al negoziante di Quartu che, per tenere aperto, aveva piazzato sulla vetrina un cartello in cui pubblicizzava la vendita prodotti igienizzanti e
sanificanti. Ma dentro il negozio i Finanzieri hanno trovato solo casalinghi e articoli da regalo.