Continuità territoriale, ricorso Ryanair: “Annullare i bandi vinti da Alitalia”

Non solo un ricorso al presidente della Repubblica, ma anche un’istanza alla Commissione Ue perché apra un’indagine formale sulla continuità territoriale aerea da e per la Sardegna. Ryanair è sul piede di guerra dopo l’assegnazione, ancora provvisoria, delle rotte in esclusiva ad Alitalia che ha vinto la gara. L’istanza a Bruxelles è stata presentata “alla luce delle perplessità già sollevate dalla Commissione Europea e – si legge nel documento – degli evidenti ulteriori profili di illegittimità che gravano sulla nuova imposizione degli oneri di servizio pubblico”.

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La compagna irlandese ha notificato un documento a ministero, assessorato regionale, Enac e altre compagnie, in cui demolisce lo studio su cui si è basato il nuovo modello della continuità voluto dalla Regione. Secondo il ricorso, l’aumento dei voli previsto nella nuova continuità non sarebbe giustificato. Inoltre gli oneri di servizio pubblico sono giustificati per l’Unione europea, secondo la compagnia irlandese, solo quando la rotta è “essenziale per lo sviluppo economico e sociale della regione”, e l’Isola non avrebbe tenuto conto degli aeroporti vicini a Linate e Fiumicino, dove le compagnie operano al di fuori del regime di continuità territoriale e quindi senza compensazioni economiche.

“Le prime perplessità in ordine alla compatibilità dei nuovi oneri di servizio pubblico con il Regolamento 1008 del 2008 e la normativa in materia di aiuti di Stato sono state sollevate dalla Commissione europea con propria nota dell’11 ottobre 2017 – riporta il ricorso del vettore -. In particolare, la Commissione evidenziava diversi dubbi circa la necessità e adeguatezza dell’imposizione degli Osp, i quali rischiavano di essere qualificati come “aiuti di Stato illegali e incompatibili. La Commissione in quella sede chiedeva di ridefinire, per tutte le rotte, le effettive esigenze in termini di frequenze, capacità e ambito d’applicazione delle tariffe, nonché di “eliminare taluni requisiti minimi di accesso e o premiali ritenuti ingiustificatamente limitativi alla partecipazione alle gare da parte dei vettori comunitari”.

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Dopo una serie di interlocuzioni tra Regione, ministero e Commissione Ue e in base ad uno studio del Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità Università di Cagliari e Sassari (Cirem), il sistema di continuità territoriale è stato rimodulato. E sono proprio i presupposti e le conclusioni del documento del Cirem ad essere contestate punto su punto da Ryanair che ha chiesto un parere specialistico alla professoressa Anna Masutti, ordinario di Diritto Aeronautico e European Transport Law all’Università di Bologna.

Il parere “conferma, sia dal punto di vista dell’andamento del mercato sia dal punto di vista legale, i citati rilievi e censure sollevate dalla Commissione europea in merito alla non necessità e adeguatezza dell’imposizione degli oneri di servizio pubblico – prosegue il ricorso -. In particolare, il parere contesta esplicitamente i contenuti del rapporto Cirem nonché l’attendibilità del decreto ministeriale 367 del 2018 (quello che ha imposto gli oneri di servizio sui voli da e per la Sardegna), evidenziandone l’erroneità dei calcoli e la contraddittorietà”.

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Il periodo di validità del nuovo sistema di continuità territoriale va dal 17 aprile 2019 sino al successivo triennio. Saranno complessivamente21.646 i voli richiesti sulle sei rotte aeree da e per l’isola sottoposte a oneri di servizio. L’incremento è del 12 per cento, con un aumento di 2398 collegamenti rispetto ai 19.248 previsti attualmente. Si passa da 2.461.900 posti offerti annui con l’attuale sistema, a 3.672.532. Le tariffe per i residenti non cambiano: 40 euro più le tasse per le rotte su Fiumicino e 49 euro più le tasse per Linate.

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