Congresso Cgil, Solari: “La Sardegna è in una situazione preoccupante”

Mettere tutte le risorse della Sardegna a fattore comune con l’obiettivo di creare lavoro, dando così una prospettiva a giovani e donne. Son queste le indicazioni della Cgil, per una via da seguire ed affrontare così il drammatico momento che vive l’isola, emerse nel 13/ Congresso del sindacato aperto ieri a Cagliari. “La Sardegna si trova in una situazione preoccupante. Essendo un’isola presenta elementi di fragilità in più rispetto alle altre regioni. Difficoltà essenzialmente legate al costo dei trasporti, alla bolletta energetico-alimentare. Però – ha sottolineato Fabrizio Solari, della segreteria nazionale della Cgil – non sono da sottovalutare i suoi potenziali punti di forza, un turismo 365 giorni l’anno, la valorizzazione del suo patrimonio artistico, naturalistico e storico ed i prodotti tipici dell’agroalimentare e l’avvio di una industria qualificata a basso impatto ambientale”.

Solari ha chiuso la mattinata dei lavori del Congresso Cgil, all’hotel Regina Margherita dove sono 21 i delegati iscritti a parlare, 168 presenti in rappresentanza di tutte le categorie e le strutture territoriali, cioè le otto Camere del lavoro. Questa mattina, inoltre, c’è stato un apporto di contributi anche da parte dei due segretari generali sardi della Cisl e della Uil, Oriana Putzolu e Francesca Ticca. I lavori si concluderanno questa sera con l’elezione del direttivo e del segretario generale della Cgil. Salvo imprevisti si va verso la rielezione del segretario uscente Michele Carrus, 47 anni, di Oliena, che dallo scorso 17 aprile ha coperto la fase di passaggio in sostituzione di Enzo Costa che aveva lasciato per l’incarico di presidente dell’Auser nazionale.

Non chiediamo assistenza ma promozione dello sviluppo. Lo Stato non può creare direttamente lavoro ma favorire l’ambiente migliore perché le imprese lo creino”. Lo ha ribadito questa mattina a Cagliari Fabrizio Solari. “Preso atto del fallimento del mercato lasciato a sé stesso e incapace di autoregolarsi – ha aggiunto – si auspica un intervento deciso dello Stato e delle Regioni nel creare le condizioni per lo sviluppo. La condotta del Governo e del sindacato deve essere giudicata dagli effetti e non dagli annunci”. Il punto centrale per Solari, che ha puntato il dito contro la grande diseguaglianza sociale, è il reperimento delle risorse necessarie allo sviluppo: “Il 10% delle famiglie detiene il 50% della ricchezza. Le disparità di reddito sono talmente alte che occorre mettere mano ad una profonda riforma del fisco, anche per reperire le risorse da destinare alla crescita. Il motivo ricorrente ‘non ci sono risorse’ non convince”.

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