Due pastori sardi a confronto in tv con l’imprenditore Flavio Briatore. È successo durante la trasmissione è ‘Non è l’arena’ condotta da Massimo Giletti e andata in onda domenica sera su La7. Si parla della vertenza sul prezzo del latte che a febbraio, in piena campagna elettorale, ha infiammato la Sardegna. La presenza di Briatore in studio non è casuale, soprattutto dopo il progetto che ha avviato assieme a quindici pastori di Bitti per cercare di valorizzare e vendere in maniera diversa il formaggio sardo.
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Secondo Briatore i pastori non devono solo essere più uniti: “Non si può tenere il prezzo del latte fittizio o con un prezzo politico perché poi ci sarà una domanda e un’offerta a regolare il mercato. Quello che noi abbiamo suggerito è trasformare il latte e il formaggio ma occuparsi anche della distribuzione. Non si può vendere soltanto il pecorino romano. La mia idea è molto semplice, io ho cercato di coinvolgere le coop, Farinetti, Esselunga, la Costa Crociere per trasformare il latte in formaggio. Abbiamo iniziato a Bitti con una quindicina di pastori, ora il loro formaggio lo troviamo nei ristoranti migliori d’Europa”. Briatore propone delle centrali del latte: “Bisogna individuare quattro siti per la trasformazione, dovrebbe occuparsene la Regione, poi però ci vuole uno sbocco commerciale”.
La replica è affidata a Tonino e Andrea Rosas, pastori di Pozzomaggiore: “Briatore non è venuto da noi per insegnarci a fare il formaggio, in quello siamo maestri – spiega Andrea Rosas-. Lui è un imprenditore e conosce le tecniche di marketing per poterlo vendere e dunque ci vuole dare una mano per riuscirci. Con le regole che ci sono adesso non tutti i pastori sono nelle condizioni di poter trasformare il formaggio. Costruire un caseificio nella mia azienda avrebbe costi esosi”.