Hanno “distratto” beni societari e falsificato libri e scritture contabili per ottenere profitti non dovuti e potendo ricorrere al sistema creditizio mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e simulazioni di compravendite immobiliari. Sono le accuse ipotizzate nella denuncia formulata alla Procura di Tempio dalla Guardia di finanza nei confronti di tre imprenditori di Calangianus.
Le indagini hanno permesso alle Fiamme gialle di accertare una bancarotta fraudolenta del valore di oltre 3 milioni di euro perpetrata dagli amministratori della società calangianese, fallita nel 2018, che commerciava orologi e gioielleria. I tre immobili al centro dei reati ipotizzati, per un valore di oltre 250mila euro, sono stati sequestrati.