La presenza di colibatteri nelle acque della laguna di Santa Gilla a Cagliari [nella foto a sinistra] è troppo alta e così la Asl ha deciso di bloccare la raccolta e la vendita di cozze, ostriche e vongole, costringendo i pescatori della Consorzio ittico alla ferma della pesca. La notizia, riportata sull’Unione Sarda, evidenzia come i livello riscontrato dall’azienda sanitaria dopo le analisi eseguite sui mitili, sia a rischio e dunque è stato deciso lo stop. Dura la reazione da parte dei pescatori del Consorzio con l’annuncio, da parte del consiglio di amministrazione, delle dimissioni in massa, visto che le richieste di un intervento da parte della politica, sulle acque della laguna è rimasto inascoltato. Il presidente, Stefano Melis, parla di un ulteriore mazzata nei confronti di un settore che si stava riprendendo dopo l’alluvione del 2018 che aveva ucciso cozze e arselle. Ma dalla Asl non possono che prendere atto che la percentuale di colibatteri è alta e interessa tutta la laguna e la decisione è stata assunta per tutelare i consumatori ed evitare che il prodotto finisca nei mercati isolani. Inoltre, se le dimissioni del cda saranno confermate, il rischio è che senza la presenza dei pescatori, la laguna rimanga abbandonata. Lo stop previsto è di due settimane, ma i tempi non sono certi.
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