Code per chiedere la disoccupazione, presi d’assalto i centri per l’impiego

“I nostri operatori sono al lavoro senza sosta per assicurare i servizi a tutti gli utenti. Abbiamo autorizzato lo straordinario e ampliato l’orario di lavoro, con i dipendenti che proseguono il servizio oltre la chiusura al pubblico degli sportelli”.

Lo afferma il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi in relazione alle situazioni, in alcuni casi critiche, che si sono venute a creare in alcuni Centri per l’impiego del nord della Sardegna, in particolare Palau, Olbia e Alghero, a causa delle code e delle lunghe attese, anche notturne, degli utenti. Il termine della stagione estiva e dei contratti nel settore turistico, che quest’anno ha registrato un incremento esponenziale, ha fatto sì che centinaia di utenti si stiano riversando in questi giorni nei centri per l’impiego delle località interessate per richiedere la Naspi (la nuova indennità di disoccupazione) entro i tempi di legge (68 giorni). L’Aspal ricorda che l’istanza può essere richiesta anche online sul sito dell’Inps e nei Caf dei patronati, solo successivamente è necessario completare le procedure sottoscrivendo il Patto di servizio, entro 15 giorni dalla richiesta. La Naspi può essere richiesta anche senza la scheda anagrafica rilasciata dal Centri e non è necessario recarsi più volte allo sportello.

“La nuova normativa sul Jobs Act prevede la stipula del Patto di servizio personalizzato che consente di ottenere lo stato di disoccupazione ed entrare in un percorso agevolato per la ricerca attiva di un lavoro, per questo i tempi delle procedure si allungano – spiega Temussi – Per ogni pratica sono necessari dai 30 ai 45 minuti in media, ciò significa che ne vengono espletate non più di 120 circa al giorno. Nel centro di Olbia e in quello di Palau, ad esempio, nelle prime due settimane del mese sono stati già sottoscritti 700 patti di servizio personalizzati e seguiti oltre mille utenti, mentre in quello di Alghero sono 694 i colloqui sostenuti tra accoglienza, orientamento e le altre procedure, circa il 10% di quelli svolti dall’inizio del 2017”.

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