Nuovo caso di morbillo a Olbia, si tratta di un uomo di 43 anni

Un nuovo caso di morbillo è stato registrato a Olbia. Il Servizio di Igiene Pubblica della Asl esclude che l’uomo, un tunisino di 43 anni, residente in città, possa esser stato contagiato dai due medici colpiti dal virus e che si trovano ricoverati ora a Sassari. Dalle verifiche effettuate, infatti, la comparsa dei sintomi sarebbe stata contemporanea in tutti e tre i soggetti. Dopo il nuovo caso vi è stato un aumento pazienti nel pronto soccorso ma l’Asl di Olbia ha invitato a non prendere d’assalto la struttura.

“In caso di tosse, naso che cola, febbre alta, occhi rossi e lacrimosi, non bisogna rivolgersi al Servizio di Emergenza Urgenza, ma è necessario contattare il proprio medico di medicina generale che, a seconda dei sintomi, prescriverà gli esami di laboratorio. Invitiamo quindi la popolazione ad evitare gli allarmismi: il morbillo è sì molto contagioso, ma le complicanze della patologia sono rare”, ha spiegato il Servizio di Igiene pubblica della Asl. L’uomo col nuovo caso di morbillo dieci giorni fa si era rivolto al Pronto Soccorso a causa della febbre alta ed era stato ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale Giovanni Paolo II per effettuare ulteriori accertamenti. Dal reparto l’uomo, che sta bene, si è autodimesso dopo un paio di giorni. “Il morbillo è una malattia infettiva esantematica causata da un virus trasmesso per via aerea ed ha un’altissima contagiosità. Per evitarla bisogna effettuare la vaccinazione: non esistono alternative, è altamente raccomandata a tutti i bambini e anche agli adolescenti e agli adulti che non sono stati vaccinati in precedenza”, ha aggiunto il servizio di Igiene pubblica il quale ha ricordato come i medici vaccinatori siano a disposizione della popolazione per qualsiasi informazione.

Intanto migliorano le condizioni dei due medici sassaresi affetti dal morbillo. Lo rende noto la direzione sanitaria dell’azienda mista ospedaliero-universitaria di Sassari, nel cui reparto di Rianimazione risulta ricoverato uno dei due professionisti, che operano nell’azienda sanitaria di un altro territorio e con tutta probabilità hanno contratto l’infezione nella loro sede di lavoro. Il quadro clinico del medico, che da due giorni è tenuto sotto stretta osservazione dai suoi colleghi, è in miglioramento, e non presenta al momento i segni di una polmonite in atto. Migliorano anche le condizioni dell’altro medico, ricoverato da venerdì scorso nel reparto di Malattie infettive.

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