Capoterra passa alle vie legali contro la megacentrale a biomasse che la Powercrop sta costruendo nell’area industriale di Macchiareddu. Ora gli avvocati del Comune verificheranno se la valutazione d’impatto ambientale – già superata dalla Powercrop – sia stata condotta correttamente. La decisione è stata presa all’unanimità dal consiglio comunale, che già aveva denunciato la mancata consultazione da parte della Regione, alla fine di una seduta alla quale ha partecipato in massa la cittadinanza. Nei giorni scorsi era stata depositata una lista di 800 firme di cittadini di Capoterra contrari alle realizzazione della centrale.
“Il rischio è che la somma degli inquinanti emessi dalle industrie già operanti e quelli prodotti dalla nuova centrale renda la situazione sanitaria insostenibile in un territorio già dichiarato Sito d’interesse nazionale a causa degli elevati tassi d’inquinamento”, questa, in sintesi, la posizione dei consiglieri intervenuti al dibattito. L’avvio di una iniziativa dell’amministrazione “a tutela della salute, degli interessi economici e della qualità della vita dei capoterresi” è stato sollecitato in apertura dall’assessore all’Ambiente Armando Farigu. Dello stesso avviso il consigliere di maggioranza Giuseppe Cabiddu che ha rivendicato il diritto di intervento nelle decisioni sulla piana di Capoterra, “cercando eventuali irregolarità nel procedimento di valutazione di impatto ambientale al fine di chiedere la revoca delle autorizzazioni”.
Concorde l’opposizione: il consigliere Giuseppe Baire ha evidenziato “la netta sproporzione tra i rischi e i benefici dell’impianto, per un territorio già occupato da numerose servitù derivate dalla posizione “scomoda” tra due aree industriali, quella di Sarroch e quella di Macchiareddu“.
Piero Loi