Calasetta senza medici di base da mesi: scatta ricorso in Tribunale

“Dal primo agosto scorso siamo senza medico di base”. Lo denuncia un comitato composto da 32 cittadini di Calasetta che, dopo aver sollecitato l’Ats, si sono rivolti all’avvocato Roberto Cao per presentare un ricorso d’urgenza, ex articolo 700, e sbloccare la situazione. Il giudice ha fissato l’udienza per il prossimo 26 novembre. Fino al 31 luglio 2020 a Calasetta, Comune di 2900 anime, c’erano in servizio tre medici di medicina generale.

L’1 agosto uno dei sanitari va in pensione e la Assl non nomina il sostituto. I suoi 800/900 pazienti vengono dirottai verso gli altri due medici in servizio, che nel giro di brevissimo tempo, raggiungono il massimale previsto. Ma non solo. “Uno dei medici era in regime di convenzione anche per Sant’Antioco e si doveva quindi dividere tra due ambulatori”, si legge nel ricorso, “il tutto con conseguenti ripercussioni per l’utenza e in generale per i residenti di Calasetta”. I cittadini si rivolgono al legale per sollecitare l’Ats, ma la lettera dell’avvocato Cao non sortisce alcune effetto.

Ad agosto 2021 anche i due medici in servizio a Calasetta lasciano l’incarico. I pazienti si rivolgono a quelli di Carloforte e contemporaneamente lo stesso sindaco di Calasetta invia una lettera di protesta all’Ats, ma non ottiene risposta. Altre Pec vengono spedite dai cittadini, tra queste anche quella del figlio di una 88enne, priva di assistenza primaria.

A questa ultima risponde il commissario straordinario dell’Ats che lo indirizza, insieme agli altri cittadini, verso la guardia medica in servizio due giorni a settimana: il lunedì e il venerdì dalle 16 alle 20. Da agosto la situazione non è cambiata e il comitato cittadino si nuovamente rivolta al legale per presentare il ricorso con il quale chiedono di:

“Condannare l’Ats Sardegna, in persona del commissario straordinario, legale rappresentante in carica, ad assegnare almeno tre medici di base al territorio di Calasetta, entro trenta giorni dal deposito in Cancelleria della richiesta ordinanza cautelare” e di “condannare Ats, in
persona del commissario straordinario, legale rappresentante in carica, a pagare a
ciascun ricorrente l'importo di 30 euro per ogni giorno di ritardo nell‘esecuzione del provvedimento cautelare, successivo alla scadenza del termine di 30 giorni”.

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