Cagliari, studenti occupano il Palazzo delle Scienze contro la riforma del diritto allo studio

Studenti cagliaritani in rivolta contro la proposta del ministro Profumo sulla riforma del diritto allo studio. Durante la notte un gruppo di universitari ha occupato il Palazzo delle scienze. L’intenzione è quella di rimanere all’interno dell’edificio almeno sino a domani, quando si svolgerà la conferenza Stato-Regioni decisiva per le sorti del decreto. La mobilitazione è finalizzata a chiedere alla Regione di opporsi. Gli studenti contestano anche i requisiti di merito per le borse di studio e la diminuzione dell’importo degli “aiuti” per gli universitari. Si contesta anche la riduzione a un’unica rata senza anticipi ad agosto dell’erogazione della borsa nel caso in cui la Regione garantisca mense e alloggi.

“E’ a Cagliari la prima facoltà occupata di tutta Italia – ha dichiarato Michele Orezzi, coordinatore dell’Unione degli Universitari (Udu) – dopo la prima notte di occupazione oggi e domani continueremo a mobilitarci in tutta Italia. Abbiamo già avviato decine e decine di assemblee studentesche informative in cui sveliamo quali sono le assurdità contenute in questo decreto e siamo determinati a far crescere le mobilitazioni fermandoci solo dopo lo stop al provvedimento”.

“Vista la potenzialità disastrosa che ha questo decreto, ci siamo sentiti in dovere di attirare l’attenzione con questa occupazione – ha aggiunto Marco Meloni, coordinatore di UniCa 2.0-Udu Cagliari – la nostra sarà una delle regioni più colpite da quest’attacco, noi avremmo bisogno di più welfare studentesco, di più incentivi per studiare in Università, ed in nessun caso siamo disposti ad accettare ulteriori tagli come negli anni passati, tanto meno da un governo dimissionario non eletto dal popolo”. Secondo gli studenti “il provvedimento dev’essere ritirato immediatamente perché sbagliato fin dalle radici. Si smetta di mascherare questi tagli con la meritocrazia o altre fandonie a cui sia questo che lo scorso governo sono particolarmente affezionati: non c’é alcuna meritocrazia nel limitare il Diritto allo Studio per censo e per provenienza geografica”.

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