“Una violenza psicologica”, “una forzatura che vìola l’innocenza dei nostri figli”, “un’iniziativa che vuole spiegare ai bambini che se sono maschietti ma vogliono diventare femminucce non c’è nessun problema”. Il progetto sulla parità di genere che il Comune di Cagliari ha promosso in due scuole cittadine non ha conquistato l’approvazione di alcuni esponenti della destra: da un lato Daniele Caruso, segretario provinciale de La Destra e organizzatore delle manifestazioni per i caduti della Repubblica di Salò, dall’altra Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale di Forza Italia: insieme hanno lanciato anatemi contro l’iniziativa del Comune ed entrambi promettono battaglia per contrastare il progetto.
Ma si tratta realmente, come afferma il portavoce della Destra di un “progetto di manipolazione della psiche”?
Ecco gli obiettivi del progetto, approvato nel dicembre scorso con deliberazione n. 11214, per l’abbattimento degli stereotipi di genere e ed educazione alle differenze nelle scuole cittadine: “Contrastare gli stereotipi di genere che producono segregazione e limitano la piena espressione e realizzazione della persona; far riflettere i bambini sulla propria identità di genere e sulle proprie aspirazioni e desideri; far emergere come ogni bambino ha percezione di sè in base alla propria identità di genere; sensibilizzare per far riconoscere e comprendere i concetti di diversità, pregiudizio e stereotipo nella vita quotidiana e nella cultura diffusa; far riflettere sulle discriminazioni e sulla positività della “differenza”; promuovere e diffondere la cultura di parità tra insegnanti, famiglie e operatori scolastici coinvolti nel progetto, per attuare un percorso condiviso di decostruzione di logiche discriminanti e di promozione dell’integrazione delle differenze, combattendo le cause fondamentali della discriminazione di genere, degli atti violenti, misogeni ed omofobi”.
In sintesi i bambini coinvolti nell’iniziativa (in via sperimentale nelle scuole elementari di Pirri e Mulinu Becciu, costo complessivo del progetto 8.500 euro) impareranno ad abbattere le discriminazioni e l’omofobia e a riconoscere le diversità e i pregiudizi: una lettura attenta alla deliberazione firmata dalla Commissione Pari Opportunità avrebbe fatto capire che non si tratta certo di “violenza psicologica” ma di educazione al rispetto e ai pari diritti.
Edoardo Tocco ieri affidava le sue opinioni ad un post su Facebook: “Il Comune pagherà degli ‘esperti’ per andare nelle nostre scuole elementari a spiegare ai bambini che se sono maschietti ma vogliono diventare femminucce non c’è nessun problema. Di certo non starò a guardare!”, salvo aggiustare il tiro poche ore dopo attribuendo l’infelice commento a “un ragazzo dello staff che ha interpretato in maniera grossolana il mio pensiero”. Tocco è oggi candidato con Forza Italia per Ugo Cappellacci alle prossime elezioni regionali: nel suo volantino elettorale afferma: “Caro amico, in questi anni sono stato sempre in prima linea per cercare di risolvere le emergenze immediate, le povertà, le difficoltà delle imprese. Il contatto quotidiano con questi problemi, le istanze a tutela delle persone, la voglia di dar voce a tutti: questo è il mio modo di fare politica. La mia integrità morale, la mia coscienza, la lealtà e la correttezza nei confronti del mio prossimo sono le armi che mi permetteranno di rappresentarti al meglio”.
In attesa delle elezioni, rappresenta così la sua posizione sul diritto alle pari opportunità.
Francesca Mulas
