Il saluto romano fatto in strada, a Cagliari, nel controcorteo organizzato per il giorno della Liberazione: era pomeriggio, il 25 aprile di un anno fa. Adesso in quindici dovranno risponder di apologia del fascismo.
Ad iscrivere il gruppetto sul registro degli indagati è stato il pm Giangiacomo Pala che ha così chiusa l’inchiesta sui disordini che a Cagliari ci furono proprio quel giorno di un anno fa.
Questi i nomi dei quindici finiti sotto inchiesta, scrive oggi L’Unione Sarda in edicola: Adriana Arrais, 61 anni, di Cagliari; Raffaello Porcu, 40, di Cagliari; Giammaria Manconi, 69, nato a Bono e residente a Cagliari; Giorgio Milia, 60, di Cagliari; Annalisa Farci, 47, di Quartu; Giorgio Gerucci, 56, residente a Monserrato; Giovanni Emanuele Nonne, 21, di Sorgono; Lorenzo Cireddu, 24, residente a Muravera; Massimo De Feo, 71, romano residente a Cagliari; Mirko Adamu, 22, di Quartu; Piercosimo Orrù, 34, residente a Sinnai; Pierandrea Chiappe, 50, di Selargius; Gianluca Angioni, 42, nato a Cagliari e residente a Pula. Sono tutti difesi dai legali Pierandrea Setzu, Emanuele Trois, Daniela Sotgiu.
I quindici indagati sono accusati di apologia del fascismo, perché individuati dalla polizia come lo zoccolo duro del gruppetto di centrodestra che sventolava le bandiere della Repubblica di Salò, in memoria dei caduti. Quindi venne deposta una colonna di fiori e poi il saluto romano al grido di “presente”.