Bortigali, sindaco annulla sfilata di carnevale: “Rivedere norme sicurezza”

Sfilata di carnevale annullata dal sindaco di Bortigali, nella Sardegna centrale, a causa delle stringenti misure di sicurezza, imposte dal decreto Gabrielli introdotto dopo gli incidenti di Torino nella finale di Champions League. Emblematico il caso della Sartiglia di Oristano con le polemiche che ne sono scaturite e ora ci sono gli amministratori dei piccoli paesi a sollevare la voce. Il sindaco Francesco Caggiari, nei giorni scorsi, proprio su questo tema, si è lasciato andare ad un amaro sfogo su Facebook, premiato con centinaia di “like” e condiviso da molti amministratori.

“Si rivedano le norme. Noi sindaci siamo stati lasciati soli e ci troviamo tra l’incudine e il martello – dice Caggiari all’ANSA – da un lato abbiamo la spada di Damocle della giustizia, che ci spiega la trafila da seguire per autorizzare un evento pubblico; dall’altro la popolazione che inveisce contro di noi perché non autorizziamo subito questi eventi. Siamo noi in prima linea, non il ministro Minniti o Gabrielli. Siamo noi – prosegue – che dobbiamo convocare la commissione comunale apposita con i rappresentanti dei vigili, delle Asl ecc. E lo possiamo fare solo dopo che i comitati promotori hanno designato un tecnico che spiega i termini delle manifestazioni, una cosa gigantesca per le nostre associazioni che organizzano eventi”.

Secondo il primo cittadino di Bortigali la popolazione non capisce e gli amministratori diventano il capro espiatorio di una “festa negata”. “Il mio è stato uno sfogo – prosegue Cagggiari – e ho trovato tantissima solidarietà. Io sono per legalità, ma tutto va tarato in base alla realtà locale: bisogna distinguere una manifestazione come la Champions League o la Sartiglia di Oristano, dove c’erano 100mila persone, e una sfilata in maschera di un piccolo paese ce ne sono 200. Il comitato promotore di Bortigali neanche sapeva del decreto Gabrielli, sono venuti da me in ritardo. In questi casi un sindaco deve decidere se andare incontro a un esposto alla Procura della Repubblica o vietare la manifestazione. Io ho scelto la seconda strada”.

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