Bimba uccisa da elica yacht a Pula: comandante condannato, padre assolto

Quattro anni e mezzo di reclusione per il comandante dello yacht, assoluzione per il padre di Letizia Trudu, la bambina di 11 anni uccisa nell’estate del 2015 a Santa Margherita di Pula (Cagliari) dalle eliche della barca dalla quale si era appena tuffata. Andrea Trudu, padre della piccola, ha ascoltato in silenzio la sentenza del giudice Giuseppe Carta, senza trattenere le lacrime che gli rigavano il volto, andando via poi senza rilasciare dichiarazioni.

Condannato, dunque, solo il comandante della barca Maurizio Loi, ex campione mondiale di windsurf. Sia il padre della piccola che il comandante dello yacht erano accusati di omicidio colposo, ma oggi il Tribunale di Cagliari ha stabilito che il genitore non ha avuto responsabilità nella morte della bimba. Letizia era morta per le gravi ferite causate dall’elica che l’aveva colpita dopo essersi tuffata dallo yacht col padre e la sorella.

È stata dunque accolta interamente nei confronti del comandante la richiesta di condanna formulata dal pm Alessandro Pili al termine della requisitoria. Senza repliche da parte dell’accusa, il giudice ha letto la sentenza dopo circa venti minuti di camera di consiglio. Nel chiedere la condanna del comandante, il pm Pili aveva contestato anche violazioni alle norme sulla sicurezza della navigazione. Nella sua sentenza il giudice Carta ha anche riconosciuto alla famiglia circa 450mila euro di provvisionale, come anticipo del risarcimento, a carico della compagnia assicurativa che copriva la responsabilità civile dello yacht. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.

 

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