Bimba scomparsa, c’è una nuova pista: la polizia indaga sul ruolo della madre

Nelle intercettazioni era stato sentito dire alla moglie: “L’ho impiccata… così non piange e non fa’ (cioè non soffre ndr)”; davanti al Gip ha cambiato versione dicendo che la piccola Esperanza era morta soffocata mentre mangiava e lui aveva nascosto il corpo. Infine davanti al Pm ha fornito un’altra versione: “Quando sono entrato nel furgone la bambina era già morta, mia moglie l’aveva coperta con un telo”, lasciando aperte due strade: la bimba è morta soffocata, oppure potrebbe essere stata uccisa proprio dalla moglie.

È su questa ultima versione fornita da Slavko che da ieri notte gli investigatori della squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Basile, stanno lavorando nel tentativo di fare piena luce sulla fine di Esperanza, la bimba rom di 20 mesi scomparsa il 23 dicembre scorso, giorno in cui un incendio ha devasto il furgone della famiglia, parcheggiato al villaggio dei pescatori a Giorgino, alla periferia di Cagliari. Inizialmente erano stati gli stessi genitori a dire che la piccola era dentro il mezzo al momento del rogo, ma le indagini condotte dalla sezione reati contro la persona e i minori, coordinata da Davide Carboni, hanno dimostrato il contrario. Per questa ragione tre giorni fa, i genitori della bimba, Slavko Seferovic e Dragana Ahmetovic, entrambi di 28 anni, sono finiti in cella con le accuse di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, simulazione di reato e incendio doloso.

Ieri padre e madre sono strati sentiti dal gip, Massimo Poddighe, fornendo due versioni diverse sul momento in cui sarebbe avvenuta la morte dalla bambina. Per Slavko il decesso è avvenuto il 4 dicembre scorso, per la madre il 7. Sempre al Gip il padre ha dichiarato che la piccola era morta soffocata mentre mangiava: “Ho bruciato il corpo in un frigorifero, poi sono tornato a prenderlo e l’ho gettato nel Rio Cixerri”, avrebbe detto. Ieri gli investigatori hanno effettuato diversi sopralluoghi nel tentativo di recuperare i resti di Esperanza. Lungo la Statale 130 è stato trovato il frigorifero e i segni di un incendio, ma nessuna traccia della bimba. Analogo risultato lungo un ponte sul Rio Cixerri da cui l’uomo ha dichiarato di aver gettato il corpicino.

Ieri notte le ultime rivelazioni che, in qualche modo, ribaltano la situazione. Il 28enne ha detto che il 4 dicembre è stato chiamato dalla moglie: “Esperanza è morta, il corpo è nel furgone”, gli avrebbe detto. Il 28enne è salito sull’Iveco Daily e ha trovato il corpicino della figlia coperto con un panno. Lo avrebbe preso e portato lungo la Statale 130 per bruciarlo all’interno del frigorifero. Il giorno dopo sarebbe tornato sul luogo, avrebbe prelevato i resti della piccola per gettarli nel Cixerri.

Al Pm non avrebbe detto nulla su come Esperanza sia morta. Tra le ipotesi c’è quella che a ucciderla sia stata proprio la madre, molto sofferente dopo l’ultimo parto. La donna in tutti questi giorni è rimasta fredda. Non si può escludere che sia in una fase depressiva, proprio per questa ragione gli inquirenti hanno convocato i parenti per capire se recentemente avesse dato segnali di malessere. Proprio per la nuova situazione che si è venuta a creare dopo le ultime dichiarazioni rilasciate, l’avvocato Daniele Condemi ha rimesso l’incarico decidendo di difendere solo Slavko. La squadra mobile sta eseguendo ulteriori accertamenti nel tentativo di recuperare i resti di Esperanza.

Ma.Sc.

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