Becciu cercava prove e di nascosto registrò il Papa. La nipote del cardinale aiuta lo zio

Il cardinale ozierese Angelo Becciu cercava una copertura sull’indagine che lo vedeva coinvolto per l’acquisto di un palazzo nel centro di Londra – operazione costata alla fine al Vaticano un centinaio di milioni – e per questo il 24 luglio del 2021 registrò per oltre cinque minuti una sua conversazione con Papa Francesco.

La registrazione è stata trovata sui dispositivi telefonici di Maria Luisa Zambrano, nipote di Becciu. L’audio è stato recuperato dalla Guardia di finanza di Oristano durante l’indagine sulle spese sostenute dalla Cooperativa Spes, guidata da Antonino Becciu, fratello del cardinale. Un nuovo filone investigativo che contro il porporato ha fatto scattare l’accusa di associazione per delinquere.

Il 24 luglio del 2021 non è una data qualunque. Tre giorni dopo in Vaticano si sarebbe aperto il processo contro Becciu sull’acquisto del palazzo a Londra. Dalla voce si sente un Papa Francesco affaticato, infatti era uscito da appena una decina di giorni dall’ospedale per un intervento chirurgico al colon. L’audio della telefonata registrata da Becciu con l’aiuto della nipote Zambrano è stata trasmessa, tramite una rogatoria, dal Tribunale di Sassari, come spiegato ieri, dal promotore di giustizia del Vaticano, Alessandro Diddi, durante un’udienza del processo contro Becciu, precisamente la numero 37.

Becciu, a sentire l’audio, vuole che Bergoglio dica una cosa: di essere stato lui ad autorizzare spese di cui il cardinale avrebbe dovuto rispondere davanti al Tribunale del Vaticano tre giorni dopo. Quindi gli chiede di confermare che è stato lui, in quanto Papa, ad autorizzare un versamento di 500mila sterline all‘agenzia britannica Inkerman per ottenere la liberazione di una suora in Mali da parte degli jihadisti. Sempre stando a quanto detto da Pg Diddi, il versamento avvenne su indicazione di Cecilia Marogna, la dama Bianca, sotto accusa anche lei per concorso in peculato con il cardinale. È già stato scoperto che questi soldi sono stati utilizzati per l’acquisto di borse e altri oggetti di lusso.

Fatto sta due durante la conversione estorta a Bergoglio, si sente che il Papa non è affatto convinto di quella ricostruzione che al telefono da Becciu. Quindi Bergoglio gli chiede di mandargli tutto per iscritto. Resta il fatto che il versamento di quelle 500mila sterline avvenne davvero.

L’udienza di ieri in Vaticano è infatti continuata con la testimonianza di monsignor Alberto Perlasca, ex capo ufficio amministrativo della Segreteria di Stato all’epoca in cui fu decisa la compravendita del palazzo al centro di Londra. Perlasca sul punto ha detto: “Da noi c’è una scuola, quando le cose non ti vengono dette non devi sapere, quindi non ho chiesto nulla». Quindi si è tirato fuori da quell’acquisto, limitandosi a dire che di aver obbedito agli ordini del Sostituto degli affari generali, incarico dapprima in mano allo stesso Becciu e poi a Edgar Pena Parra.

L’audio tra Becciu e Bergoglio è stato registrato da un dispositivo geolocalizzato quel 24 luglio in piazza del Sant’Uffizio, vicino alla casa di Bergoglio. La Guardia di finanza lo ha recuperato perché stava indagando sulla Cooperative Spes di Ozieri, gestione che contro Becciu ha fatto scattare la nuova accusa di associazione per delinquere. Ci sarebbero, sempre stando a quanto quanto detto dal Pg Diddi, bolle di consegna falsificate per 18mila chili di pane. il Pd Diddi ha detto che sulla Chiesa di Ozieri c’erano “pesanti ingerenze della Curia romana”. In buona sostanza “sia la Caritas che la Diocesi venivano in sostanza gestite dalla famiglia Becciu”.

Tant’è: a carico della Diocesi figura l’apertura di un conto, ma monsignor Sergio Giovanni Pintor, morto due anni fa, non ne sapeva nulla, è stato ricostruito sempre ieri nel corso dell’udienza in Vaticano. Si parla infatti di un “conto promiscuo”, di sovente utilizzato dalla Cooperativa Spes.

La prova che la Zambrano abbia aiutato lo zio Cardinale a registrare la telefonata con Bergoglio, si raccoglie dalla ricostruzione. A inizio conversazione, prima che venga fatto il numero del Papa, si sente Becciu che dice: “Oh, sei pronta?”. E lei: “Pronta”. Poi di nuovo dopo 26 secondi altre voce e una in particolare dice: “Mi faccia sentire”. Non si è esclude il coinvolgimento di un’altra persona ancora.

Oggi L’Avvenire, il giornale della Chiesa italiana, ha diffuso un commento che la dice lunga sull’aria che tira per Becciu. In merito a Bergoglio registrato nel tentativo di estorcerli una dichiarazione salvifica per il porporato di Ozieri, si legge: “In una vicenda umana e giudiziaria già molto dolorosa, è stato sorprendente apprendere che un cardinale sia arrivato addirittura a registrare una telefonata che ha avuto con il Papa. In primo luogo sotto il profilo del rispetto che si deve a tutti: non si può registrare una chiamata telefonica senza il permesso dell’interlocutore. Ed è appena il caso di sottolineare che qui non si sta parlando di “tutti”, bensì del Vicario di Cristo sulla terra. In secondo luogo, registrare una telefonata denota mancanza assoluta di fiducia nell’altra persona. In questo caso, appunto, di un cardinale nei confronti del Pontefice. In questa brutta storia è, forse, l’elemento che più suscita dolore e tristezza”.

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